Perché sì

Ieri da LIBRA c’è stato un incontro incentrato sui referendum per cui si voterà il 12 e13 giugno. C’erano una quindicina di persone, la buona parte di queste già perfettamente informate, per cui si è finito per scambiarsi considerazioni ed idee, condividere speranze e aspettative riguardo gli esiti referendari. Oggi LIBRA ha chiesto a Leonardo, che era tra i partecipanti, un contributo che un po’ spiegasse un po’ raccontasse. Il contributo è arrivato.

Alla riunione erano presenti una quindicina di persone. Si è iniziato con l’illustrare i quattro quesiti referendari, anche alla luce delle variazioni apportate dalla Corte di Cassazione al quesito riguardante il nucleare. Poi nei vari interventi dei partecipanti sono stati messi in evidenza:

- la mancanza di miglioramenti (a fronte di aumento del canone) nel servizio idrico già affidato a privati in alcune città,

- il fatto che gli italiani si fossero già espressi contro il nucleare in un precedente referendum (successivo al disastro di Chernobyl) che portò alla chiusura delle centrali presenti in Italia,

- l’incostituzionalità della norma vigente sul legittimo impedimento che di fatto propone diseguaglianze fra cittadini di fronte alla giustizia,

- il comportamento scorretto di politici che dichiarano di non andare a votare, dando così cattivo esempio nei confronti dell’istituto del voto in genere e di quello sui referendum in particolare, considerando anche che con l’attuale legge elettorale, con la quale non è possibile esprimere voti di preferenza, quello referendario rimane l’unico momento di “democrazia diretta”. Quindi si è parlato delle iniziative intraprese e da intraprendere per la campagna referendaria, soprattutto con riferimento alla festa (pic mic solidale) che si terrà venerdì 10 dalle ore 19,00 in piazza Diaz a Morlupo. Infine ciascuno ha espresso le proprie sensazioni e le proprie previsioni circa il raggiungimento del quorum, alla luce dei contatti avuti con persone conosciute o sconosciute nei giorni precedenti. E’ sembrato prevalere un moderato ottimismo sull’esito del referendum.