Magazine Libri

Perché si scrive?

Creato il 26 giugno 2013 da Vocedelsilenzio
Perché si scrive? O meglio, perché si scrivono libri? Anzi, perché uno si mette a scrivere un libro?E' una domanda che io mi faccio spesso.Me la faccio perché, essenzialmente, sono un pigrone. Allo stesso tempo, però, nella mia testa ci sono rotelle che, di tanto in tanto, gridano: "Revolution!" e decidono, di punto in bianco, di creare una storia.Le storie, almeno nel mio caso, sono tarli. Tarli dai quali non ci si riesce a liberare e che continuano a mangiucchiare, a mangiucchiare, a mangiucchiare... quindi il riuscire a mettere questi racconti nero su bianco potrebbe, e sottolineo potrebbe, essere un mezzo per estirpare questa bestiola e liberarsi di un'ossessione.Trasportare però una storia dall'idea alla pagina dattiloscritta è un'impresa titanica. Almeno per me.Ci serve meticolosità (che non ho), organizzazione (che non ho), ordine (che non ho), pazienza, forza fisica, forza mentale, silenzio (almeno nel mio caso), spazio appartato (almeno nel mio caso)... e tanti, tanti, tanti pensieri. Sempre. Costanti.E' una cosa piuttosto stressante.Ma è anche una cosa piuttosto piacevole, alla fine, perché il famoso tarlo diventa un amico. E cosa c'è di più bello di donare a un amico una vita? E cosa c'è di più stupendo del trovarsi finalmente sereni, senza più quel bzzzzz in testa?Perché si scrive?Allo stesso tempo, però, sono pure convinto che la vita di una storia non sia fatta per terminare una volta scritta. La storia vive davvero solo quando viene letta.Non credo agli scrittori che dicono di scrivere per sé stessi. Se fosse così, non scriverebbero libri.Una storia la si vuol condividere con gli altri, perché in fondo sono pensieri nati da te e... perché no? Uno potrebbe pure voler capire se si tratta semplicemente di pazzia, o di una riflessione che può incoraggiare, cambiare, divertire, intristire qualcuno.Il far leggere qualcosa agli altri comporta però una responsabilità. Il lettore perde tempo, per leggere la tua storia. Anche un tuo amico caro perde tempo. Tempo che non tornerà più indietro.Se poi pubblichi, il lettore perde anche dei soldi.Quindi uno scrittore è responsabile di tempo e soldi altrui.A questo punto del discorso, dunque, posso dire che scrivere una storia comporta tanta fatica e tanto sudore, e da questa fatica e da questo sudore ricavi grosse responsabilità.Perché mai dovrei scrivere una storia, allora?Io non lo so, però devo ammettere che sono rimasto molto colpito da questo post di Sandrone Dazieri. Lui dice un sacco di cose corrette, cose che contribuiscono ogni giorno ad alimentare la domanda che da il titolo a questo post, ma parte da un'idea che è quella di scoraggiare l'aspirante scrittore a scrivere. La cosa mi ha fatto ripensare al motivo che ti porta a raccontare una storia e, sì, è vero... probabilmente sono in molti a pensare di voler scrivere e pubblicare per diventare ricchi e famosi (cosa assolutamente falsa, poi), ma credo anche che molti scrivano per puro divertimento, o per emulazione, o perché pensano di avere cose da dire.Secondo me non si dovrebbe mai scoraggiare la scrittura, però bisognerebbe spingere le persone a chiedersi il perché dovrebbero scrivere. Qual è il motivo che ti spinge a farlo?Qual è il motivo che VI spinge a farlo?Qual è il motivo che Mi dovrebbe spingere a farlo?Io non lo so. Lo ammetto. E ammiro quindi tutti quelli che si autopubblicano, per esempio, perché danno per scontato che quella roba debba essere letta da qualcuno.Io, per esempio, non ci riuscirei mai, perché sento di aver bisogno che qualcuno credi in me, punti in me...Ammiro chi si getta sulla scrittura con convinzione e tenacia, senza sapere dove arriverà.Ammiro chi afferma che il diritto di scrivere sia di tutti.Già. Ma mi chiedo: vi siete mai chiesti perché scrivete?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine