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Perché Silvio preferisce Floris al Milan

Creato il 24 novembre 2010 da Brunougolini
La vera clamorosa notizia non consiste nel fatto che Silvio Berlusconi abbia cercato di zittire Giovanni Floris durante la trasmissione di Ballarò. La vera notizia sta nel fatto che in quel medesimo scorcio di tempo il Milan stava combattendo aspramente contro l'Auxerre nella Coppa dei campioni, ma Berlusconi non seguiva come ogni tifoso esagitato la squadra del cuore, la Sua Squadra, nel vero senso della parola. Un episodio clamoroso. Una testimonianza di come ormai il presidente del Consiglio uscente (perché prima o poi uscirà) sia in preda a incubi e affanni. Tanto da dimenticare le gesta di Ibra.
Non sa più che fare. Ormai è accerchiato. Ora si è messo anche il suo sodale Giuseppe Pisanu a puntare in sostanza a un governo di unità nazionale che avrà come primo segno distintivo la scelta di non poter essere presieduto dal Cavaliere. Un tonfo.
Saranno però, è bene ricordarlo, se le cose andranno così, anche momenti non facili per il centrosinistra nel suo insieme: Pd, Sel, Idv,  Federazione delle sinistre. Perche anche loro dovranno scegliere se in qualche modo favorire così la fuoriuscita di Silvio, oppure fare da spettatori che arricciano il naso e basta.  Anche perché il bisogno di un governo subito, senza ulteriori pause è reclamato dalla necessità drammatica di affrontare la tempesta finanziaria che rischia ogni giorno di più di scatenarsi sul nostro Paese. Non siamo lontani dall'Irlanda e dalla Grecia. L'allarme corre prepotente mentre sciacalli vari della finanza internazionale guardano i nuovi bocconcini, Italia compresa. Con esiti nefasti, innanzitutto per un mondo del lavoro già tartassato.
E allora che fare? Difendere il proprio orgoglio di partito o partitino e fregarsene del terremoto alle porte? Oppure mettere le mani in pasta e cominciare da subito a discutere non le maniere più o meno cortesi con cui affrontare il dopo Berlusconi, ma, ad esempio,  quali proposte avanzare onde affrontare il ciclone economico all'orizzonte.  Anche perché altri stanno seguendo questo sentiero. Come la Fondazione diretta da Luca Cordero di Montezemolo. Che tanto per cambiare propone, tra l'altro, di aumentare di un anno l'età pensionabile per favorire così i giovani. Cosicché viene subito da pensare: ma perché per aiutare i giovani bisogna sempre punire qualcun altro e perché punire sempre quelli che hanno lavorato una vita? Perché invece di un tetto più alto all'età non si propone mai, che so, un tetto alle rendite e magari anche ai profitti che non sempre sono destinati a investimenti produttivi? 

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