Tra gli argomenti più caldi riguardanti la seconda sessione dei test pre-stagionali di F1 in Bahrain c'è quello legato al discorso delle velocità di punta raggiunte dalle nuove monoposto. Fernando Alonso su Ferrari ha ottenuto il primato con 336,4 km/h (anche se forse condizionato da una scia), seguito da Kevin Magnussen su McLaren Mercedes con 330,2 e da Felipe Massa su Williams Mercedes con 327,2. Si tratta dunque di velocità maggiori del 2013 sull'ordine dei 20 km/h e più considerando che lo stesso Massa realizzò l'anno scorso la punta velocistica di 314 km/h, un incremento anche maggiore di quello pronosticato di all'incirca 15 km/h da parte di Andy Green della Force India. Dunque come mai queste vette così alte, almeno per i motorizzati Mercedes e Ferrari che hanno potuto già spremere le loro power unit (non come la Renault, afflitta da problemi di affidabilità)? Sicuramente grande contributo è stato dato dalla riduzione del carico aerodinamico delle vetture che ne aumenta l'attrito dinamico e quello viscoso dovuto all'aria, specialmente nei casi in cui ad essere ridotto è stato il carico di natura alare (abolizione beam wing, restrizioni alle ali anteriori e posteriori), dunque che produce una resistenza maggiore di quello dovuto ad esempio all'effetto suolo. Effetto suolo diminuito anch'esso a causa dell'abolizione degli scarichi soffiati e ad assetti rake che non potranno essere efficienti allo stesso modo (sebbene soprattutto la Red Bull sembra ci stia riprovando...). Si parla infatti di vetture cariche come quelle assettate nel 2013 per circuiti come Spa o Montreal, nei quali però non si raggiungevano questi valori velocistici: quindi probabilmente ci sono altri fattori, considerando anche il fatto che dal 2013 al 2014 la massa delle vetture è aumentata di ben 50 kg. Quali dunque? Probabilmente le nuove power unit dispongono di più potenza di quella prevista di 600 + 164 CV: infatti l'ingegnere Andy Cowell della Mercedes aveva dichiarato qualche settimana fa che i V6 potevano sprigionare anche 690 CV, 90 in più del previsto: un dato interessante, che porterebbe le nuove monoposto ad avere una potenza massima sull'ordine degli 840 CV, dunque di più dell'anno passato (750 + 82 CV). Un altro fattore può essere il limite di giri al minuto, in proporzione più alto di quello 2013: l'anno scorso le vetture infatti toccavano spesso e volentieri i 18.000 rpm ai quali entrava in funzione il limitatore: i turbo, sprigionando la loro coppia "più in basso" degli aspirati non giungono a picchi di rotazione così alti e arrivano al limite di 15.000 rpm con più difficoltà, consentendo di aumentare la velocità della monoposto fino all'entrata in funzione del limitatore per molto tempo. Non dovrebbe aver influito la presenza di una marcia in più, visto che pare che nessun team l'abbia realmente usata. Infine, ruolo importante l'avrà giocato l'aumento dell'apertura del DRS, 20 mm in più dell'anno passato, a tutto vantaggio della riduzione del drag prodotto dall'ala posteriore.Magazine Motori
Tra gli argomenti più caldi riguardanti la seconda sessione dei test pre-stagionali di F1 in Bahrain c'è quello legato al discorso delle velocità di punta raggiunte dalle nuove monoposto. Fernando Alonso su Ferrari ha ottenuto il primato con 336,4 km/h (anche se forse condizionato da una scia), seguito da Kevin Magnussen su McLaren Mercedes con 330,2 e da Felipe Massa su Williams Mercedes con 327,2. Si tratta dunque di velocità maggiori del 2013 sull'ordine dei 20 km/h e più considerando che lo stesso Massa realizzò l'anno scorso la punta velocistica di 314 km/h, un incremento anche maggiore di quello pronosticato di all'incirca 15 km/h da parte di Andy Green della Force India. Dunque come mai queste vette così alte, almeno per i motorizzati Mercedes e Ferrari che hanno potuto già spremere le loro power unit (non come la Renault, afflitta da problemi di affidabilità)? Sicuramente grande contributo è stato dato dalla riduzione del carico aerodinamico delle vetture che ne aumenta l'attrito dinamico e quello viscoso dovuto all'aria, specialmente nei casi in cui ad essere ridotto è stato il carico di natura alare (abolizione beam wing, restrizioni alle ali anteriori e posteriori), dunque che produce una resistenza maggiore di quello dovuto ad esempio all'effetto suolo. Effetto suolo diminuito anch'esso a causa dell'abolizione degli scarichi soffiati e ad assetti rake che non potranno essere efficienti allo stesso modo (sebbene soprattutto la Red Bull sembra ci stia riprovando...). Si parla infatti di vetture cariche come quelle assettate nel 2013 per circuiti come Spa o Montreal, nei quali però non si raggiungevano questi valori velocistici: quindi probabilmente ci sono altri fattori, considerando anche il fatto che dal 2013 al 2014 la massa delle vetture è aumentata di ben 50 kg. Quali dunque? Probabilmente le nuove power unit dispongono di più potenza di quella prevista di 600 + 164 CV: infatti l'ingegnere Andy Cowell della Mercedes aveva dichiarato qualche settimana fa che i V6 potevano sprigionare anche 690 CV, 90 in più del previsto: un dato interessante, che porterebbe le nuove monoposto ad avere una potenza massima sull'ordine degli 840 CV, dunque di più dell'anno passato (750 + 82 CV). Un altro fattore può essere il limite di giri al minuto, in proporzione più alto di quello 2013: l'anno scorso le vetture infatti toccavano spesso e volentieri i 18.000 rpm ai quali entrava in funzione il limitatore: i turbo, sprigionando la loro coppia "più in basso" degli aspirati non giungono a picchi di rotazione così alti e arrivano al limite di 15.000 rpm con più difficoltà, consentendo di aumentare la velocità della monoposto fino all'entrata in funzione del limitatore per molto tempo. Non dovrebbe aver influito la presenza di una marcia in più, visto che pare che nessun team l'abbia realmente usata. Infine, ruolo importante l'avrà giocato l'aumento dell'apertura del DRS, 20 mm in più dell'anno passato, a tutto vantaggio della riduzione del drag prodotto dall'ala posteriore.Potrebbero interessarti anche :
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