Originale:
L’autore è qualcuno che si è trovato a dover risolvere problemi nuovi una generazione dopo Paolo, problemi che Paolo stesso non aveva mai affrontato, e che vuole farlo sotto l’egida di un’autorità che sarà ascoltata. E chi poteva vere più autorità di Paolo nelle chiese da lui fondate? Così, per esempio, l’autore affronta il problema dei falsi maestri che promuovevano «favole e genealogie» nella Prima lettera a Timoteo e di quelli che sostenevano che la resurrezione era «già avvenuta» nella Seconda. Affronta anche il problema della guida delle comunità e del ruolo delle donne all’interno della chiesa. E lo fa fingendo di essere Paolo.
Alcuni studiosi hanno pensato che a giustificare questi falsi sia intervenuta una circostanza più precisa. In un saggio molto interessante, lo studioso americano Dennis MacDonald ha sostenuto che le Lettere pastorali furono scritte per combattere le concezioni che circolavano nelle storie di Tecla. È vero, infatti, che gli Atti di Paolo, in cui si trovano oggi le storie di Tecla, furono scritti settanta-ottanta anni dopo le Lettere pastorali. Ma le storie registrate negli Atti di Paolo dovevano aver circolato parecchio prima che il presbitero dell’Asia Minore fabbricasse il suo racconto. E le concezioni sottese alle storie di Tecla contrastano con quelle espresse dalle Pastorali in modo sorprendente. Forse una di esse è stata scritta per dare autorevolezza a una concezione opposta contando sull’autorità di Paolo?
Negli Atti di Paolo il matrimonio è oggetto di disprezzo. Nelle Pastorali il matrimonio è incoraggiato: i capi delle chiese devono obbligatoriamente essere sposati. Negli Atti di Paolo il sesso è condannato: soltanto rimanendo casti sarà possibile entrare nel regno dei cieli. Nelle Pastorali l’attività sessuale è incoraggiata: le donne saranno salvate soltanto se partoriranno. Negli Atti di Paolo le donne – in particolare Tecla – possono insegnare ed esercitare la loro autorità. Nelle Pastorali le donne devono stare zitte ed essere sottomesse; non possono né insegnare né esercitare alcuna autorità. Poiché le Pastorali sembrano contrapporsi direttamente alle posizioni espresse dagli Atti di Paolo, MacDonald sostiene che le lettere furono falsificate da qualcuno che aveva ascoltato le storie di Tecla e voleva rettificare il racconto in base al “vero” punto di vista di Paolo.