La maggior parte delle case di investimento danno poche possibilità che la Grecia possa uscire dall'euro. A mio avviso la questione non è così scontata, anzi, a dire il vero, le possibilità che la Grecia esca dall'euro stanno aumentando sensibilmente, in quadro che tende al deterioramento delle condizioni finanziarie della Grecia e delle banche elleniche.
Pochi giorni fa Varoufakis ha affermato di essere "il ministro delle Finanze di un Paese in bancarotta". QUI la fonte.
Ora, pur apprezzando l'onestà intellettuale del ministro del nuovo governo ellenico (che ha detto una cosa nota, peraltro comune ad altri Paesi), sarebbe da aggiungere che nessun ministro delle Finanze sano di mente si sognerebbe mai di lasciarsi andare a un'affermazione di questo tipo. Per il semplice fatto che esistono cose che, pur essendo vere, comunque non si possono dire. E Varoufakis lo ha detto.
Questo fatto dovrebbe avere enormi ripercussioni che si stanno facendo sentire. E non sarebbe da escludere neanche la possibilità che la decisione della Bce di sospendere la deroga ai requisiti minimi di eleggibilità dei titoli di stato emessi dalla Grecia, derivi proprio da questa affermazione. (Ne abbiamo discusso QUI )
La logica che sta alla base del mio scetticismo sulla possibilità che la Grecia possa rimanere nella moneta unica, è assai semplice, quasi scontata.
Le banche greche hanno in pancia un buon quantitativo di debito greco e, di fatto, sono gli unici compratori del debito ellenico, anche attraverso la liquidità di emergenza messa a disposizione con l'Ela.
La Banca Centrale Europea, già da qualche mese, ha assunto il controllo delle banche sistemiche europee attraverso il Meccanismo unico di supervisione.Giacché le banche greche hanno in pancia il debito di un paese in bancarotta (per stessa ammissione del ministro delle Finanze del paese in questione) la Bce, nella qualità di supervisore, dovrebbe domandarsi se il sistema bancario greco possa sopravvivere in caso di default del debito della Grecia. La risposta è scontata: non potrà sopravvivere.
A questo punto, a maggior ragione, giacché la Grecia è in dissesto, la BCE dovrebbe impedire che le banche continuino ad acquistare debito di un paese in bancarotta. Se la Bce non agisse in questi termini, l'inerzia finirebbe per screditare l'intera struttura del Meccanismo di supervisione bancaria, minando la credibilità della stessa Banca Centrale. Non mi sembra un fatto di poco conto. Per contro, se la BCE lo impedisse ne deriverebbe che la Grecia non avrebbe altra possibilità di abbandonare la moneta unica, con tutte le conseguenze del caso.
Come andrà a finire? Nessuno lo sa e nessuno può immaginarlo con ragionevole certezza. Ma credo che nelle prossime settimane si potrà scoprire qualcosa in più. Certo è che il perimetro entro il quale si insinua la trattativa della Grecia sulla rinegoziazione degli accordi presi con la Troika, si fa sempre più stretto.
E' ovvio che i mercati guarderanno con molta attenzione lo sviluppo degli eventi che determineranno repentini mutamenti del sentiment degli investitori in ragione alle notizie che giungeranno dal fonte ellenico. Inutile stare a ripetere cosa comporterebbe l'uscita della Grecia dalla moneta unica.
Una sola raccomandazione: massima prudenza.....