Da parecchi giorni (troppi!) non si sente parlare d'altro che di Berlusconi: decadenza, conferma, arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali, ecc. ecc. come se in Italia, il problema principale, tra i tanti che assillano l'intera popolazione, fosse il mantenimento o l'uscita dalla scena politica di Berlusconi. E' vero Berlusconi è stato un personaggio che ha segnato nel bene e nel male un periodo storico importante, ma ormai è da ritenersi finito, per cui farebbe bene il Cavaliere a mettersi l'anima in pace e ritirarsi a vita privata lontano dalla politica. Da cittadino comune ritengo che dopo la sentenza della Cassazione che lo ha condannato per frode fiscale, dovrebbe essere lui stesso a rassegnare le dimissioni dal Parlamento e mettere la parola fine alla sua attività politica. In questi ultimi giorni se ne sentono di tutti i colori, ma senza addentrarci nei meandri della interpretazione delle norme giuridiche, la sentenza della Cassazione, giusta o sbagliata che sia, lo ha condannato per cui la sua permanenza tra i Senatori della Repubblica non è più consentita. Quando i nostri politici giurano di essere fedeli alla Costituzione e rispettare le leggi dello Stato accettano in piena coscienza di sottoporsi alle decisioni anche della Magistratura, che è un potere dello Stato previsto dalla Costituzione, per cui se uno di loro viene condannato in primo, secondo e terzo grado di giudizio deve necessariamente accettare il verdetto punto e basta, senza ma e senza se, nel rispetto di quel giuramento che ha fatto al momento della nomina di parlamentare. E' così difficile capirlo? I cavilli tecnico-giuridici difronte ad una così chiara e netta regola democratica non fanno altro che creare confusione e stravolgere i fondamentali principi che regolano la vita di una Nazione mettendo a repentaglio la tenuta stessa della Democrazia che sta alla base della convivenza civile della stessa Nazione. Sempre da cittadino comune, non riesco a capire perché tanto clamore, né mi convince il fatto che avendo Berlusconi ricevuto 10 milioni di voti nelle ultime elezioni politiche non debba sottostare alla legge come gli altri cittadini. Nel corso del processo lui, con i suoi legali, ha avuto tutte le garanzie per dimostrare di non essere un evasore, ma se la Cassazione ha sentenziato in via definitiva la sua colpevolezza, deve pagare il prezzo di questo suo reato, punto e basta. Continuare in questa stucchevole e noiosissima diatriba, ci allontana dal tentativo di risolvere i veri problemi dell'Italia che l'attuale governo (anomalo per la verità!) sta facendo. L'era berlusconiana, durata un ventennio, è ormai finita, per cui bisogna voltare pagina e guardare al futuro dell'Italia. Far cadere il Governo in questo momento non giova a nessuno, anzi aggrava pesantemente la situazione economico-finanziaria del Paese con imprevedibili ripercussione sui mercati internazionali che cominciano ad avere un pò di fiducia nella capacità di ripresa dell'Italia.Il PDL trovi un nuovo leader e riprenda a fare politica costruttiva, mettendo da parte personalismi, capricci e quant'altro per il bene del Paese.
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Da parecchi giorni (troppi!) non si sente parlare d'altro che di Berlusconi: decadenza, conferma, arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali, ecc. ecc. come se in Italia, il problema principale, tra i tanti che assillano l'intera popolazione, fosse il mantenimento o l'uscita dalla scena politica di Berlusconi. E' vero Berlusconi è stato un personaggio che ha segnato nel bene e nel male un periodo storico importante, ma ormai è da ritenersi finito, per cui farebbe bene il Cavaliere a mettersi l'anima in pace e ritirarsi a vita privata lontano dalla politica. Da cittadino comune ritengo che dopo la sentenza della Cassazione che lo ha condannato per frode fiscale, dovrebbe essere lui stesso a rassegnare le dimissioni dal Parlamento e mettere la parola fine alla sua attività politica. In questi ultimi giorni se ne sentono di tutti i colori, ma senza addentrarci nei meandri della interpretazione delle norme giuridiche, la sentenza della Cassazione, giusta o sbagliata che sia, lo ha condannato per cui la sua permanenza tra i Senatori della Repubblica non è più consentita. Quando i nostri politici giurano di essere fedeli alla Costituzione e rispettare le leggi dello Stato accettano in piena coscienza di sottoporsi alle decisioni anche della Magistratura, che è un potere dello Stato previsto dalla Costituzione, per cui se uno di loro viene condannato in primo, secondo e terzo grado di giudizio deve necessariamente accettare il verdetto punto e basta, senza ma e senza se, nel rispetto di quel giuramento che ha fatto al momento della nomina di parlamentare. E' così difficile capirlo? I cavilli tecnico-giuridici difronte ad una così chiara e netta regola democratica non fanno altro che creare confusione e stravolgere i fondamentali principi che regolano la vita di una Nazione mettendo a repentaglio la tenuta stessa della Democrazia che sta alla base della convivenza civile della stessa Nazione. Sempre da cittadino comune, non riesco a capire perché tanto clamore, né mi convince il fatto che avendo Berlusconi ricevuto 10 milioni di voti nelle ultime elezioni politiche non debba sottostare alla legge come gli altri cittadini. Nel corso del processo lui, con i suoi legali, ha avuto tutte le garanzie per dimostrare di non essere un evasore, ma se la Cassazione ha sentenziato in via definitiva la sua colpevolezza, deve pagare il prezzo di questo suo reato, punto e basta. Continuare in questa stucchevole e noiosissima diatriba, ci allontana dal tentativo di risolvere i veri problemi dell'Italia che l'attuale governo (anomalo per la verità!) sta facendo. L'era berlusconiana, durata un ventennio, è ormai finita, per cui bisogna voltare pagina e guardare al futuro dell'Italia. Far cadere il Governo in questo momento non giova a nessuno, anzi aggrava pesantemente la situazione economico-finanziaria del Paese con imprevedibili ripercussione sui mercati internazionali che cominciano ad avere un pò di fiducia nella capacità di ripresa dell'Italia.Il PDL trovi un nuovo leader e riprenda a fare politica costruttiva, mettendo da parte personalismi, capricci e quant'altro per il bene del Paese.
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