Magazine Per Lei

“perche’ ti scandalizzi?”

Creato il 14 luglio 2015 da Barbaragiorgi @gattabarbara

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Giuro. Non volevo parlarne-scriverne.

Giuro. Mi son detta “è una cosa stupida che ti è successa stupidamente per colpa di uno stupido…”

Poi, or ora, leggo queste “perle di saggezza”, parole pronunciate da un assessore di un Comune in provincia di Milano: “certe donne provocano”.

http://www.today.it/cronaca/ragazza-stuprata-donne-provocano-assessore-cassano.html

Il fatto commentato dall’assessore riguarda lo STUPRO DI UNA RAGAZZINA QUINDICENNE A ROMA (vd mio post precedente).

Così, leggendo le parole pronunciate dall’assessore, mi è venuta voglia di parlare ancora di stereotipi-catene mentali sulle donne. Costruiti e cementati attorno alle donne. Asfissianti come una prigione.

Io non sono stata stuprata come questa ragazzina (esprimo la mia solidarietà al 1000% – sì proprio “1000 percent” –  a lei e a tutte le donne vittime di violenza). Mi è successa solo l’ennesima “cosa stupida” che accade a TUTTE NOI, più o meno con una media di uno-due fattacci alla settimana (non dite che non è vero).

Insomma. Ecco qui.

Qualche giorno fa, ero sulla spiaggia, di notte. Sapete, quelle serate megagalattiche dove tutt* si divertono e molt* “fumano” e bevono (non sono bacchettona: facciano ciò che vogliono, però senza poi mettersi alla guida dell’auto).

Caldo, tanto caldo. Ad un certo punto, io e due amiche ci allontaniamo dal nostro “gruppone” per fare un giro e salutare delle persone. Per inciso, siamo tre donne adulte e capaci di intendere e volere.

Dopo un giretto vicino al bar, decidiamo di tornare verso il nostro “gruppone” di amici.

Ma ecco fatto. Io sto camminando davanti alle mie due amiche e un ragazzotto mi si piazza incollato sul didietro e preme. Io lo guardo allibita e gli urlo: “ma sei scemo??”

Lui mi risponde ridendo: “Perché ti scandalizzi?” E ripete il suo bel gesto. Mi si ripiazza aderente dietro e ripreme.

Mi fermo e gli urlo letteralmente: “Adesso ti distruggo le palle con un calcio!”

La gente è ferma e zitta intorno a me. Nessuno dice una sillaba. Mi sento osservata come se fossi una povera scema che non sa vivere in società.

Una delle mie amiche mi trascina via: conoscendomi, sa bene che gli avrei davvero frantumato i testicoli (avevo degli stivali estivi… capirete…).

Poco dopo me ne sono andata. Ero furiosa. Forse, soprattutto con me stessa.

Ero furiosa perché non gli avevo sferrato davvero quel calcio. La reazione che avevo avuto non mi era bastata per “lavarmi di dosso” la pressione del suo corpo.

Ero furiosa per la sua frase “Perché ti scandalizzi?”: praticamente, io ero-sono la bacchettona che si scandalizza e si meraviglia di un pene premuto contro il proprio fondo-schiena (per due volte). Avrei forse dovuto ringraziarlo dell’onore di avere quel coso puntato addosso.

Ero furiosa contro quelle persone che mi guardavano come se fossi un E.T. che non conosce le “regole del gioco”.

STUPIDAGGINI. Le mie sono tutte stupidaggini.

Di fronte alla notizia dello stupro di una ragazza, tutto ciò è riassumibile con un termine come “stupidaggini”.

O forse no. Probabilmente no.

Perché proprio da queste “stupidaggini” che viviamo ogni santo giorno (o quasi) poi possono nascere atti di violenza. Azioni ancora più forti, eclatanti, vergognose.

A casa, mi sono tolta gli short che indossavo sulla spiaggia e li ho gettati nel cesto della biancheria sporca.

A me, è basato lavare i miei short (che rimetterò enne volte senza se  e senza ma, quanto mi pare e piace).

A quella ragazza non basterà lavarsi milioni di volte per levarsi di dosso la merda che ha vissuto.

Mi auguro che questo post lo leggano degli uomini.

Mi auguro che si vergognino  – almeno un po’ – di alcuni loro simili.

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http://www.today.it/cronaca/ragazza-stuprata-donne-provocano-assessore-cassano.html



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