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Perché tu non ti perda nel quartiere di Patrick Modiano

Creato il 29 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Perché tu non ti perda nel quartiere di Patrick Modiano

In tutte le librerie il nuovo romanzo Perché tu non ti perda nel quartiere dello scrittore francese premio Nobel 2014 Patrick Modiano.

Jean Daragane, scrittore parigino vicino alla settantina, protagonista di Perché tu non ti perda nel quartiere, vive in totale solitudine, fuori dal resto del mondo. Una sera, però, dopo mesi in cui non ha letteralmente parlato con nessuno, il telefono di casa squilla: si tratta di un uomo che dice di aver ritrovato la sua agenda, perduta su un treno. Daragane inizialmente è recalcitrante a incontrarlo; rompere il suo isolamento gli costa, e i numeri segnati su quella rubrica non gli interessano più. Ma infine accetta un appuntamento. E cosi che conosce l’ambiguo, mellifluo Gilles Ottolini e la sua sottomessa e giovane compagna, Chantal Grippay. L’appuntamento farà ripensare Deragane al suo primo romanzo e gli farà rivalutare una serie di dettagli a suo tempo trascurati che lo porteranno a riscoprire l’importanza della memoria, della nostalgia e dell’amore rimosso, ma mai sopito.

Jean Patrick Modiano nasce a Boulogne-Billancourt, città poco distante da Parigi, il 30 luglio 1945, figlio di Albert Modiano, ebreo francese di origini italiane, e di Louisa Colpijn, un’attrice belga di etnia fiamminga. Grazie all’amico Queneau viene introdotto nel mondo letterario. Conosce l’editore Gallimard e, nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l’Étoile, che viene pubblicato dallo stesso Gallimard; questo primo romanzo gli consente di vincere il Premio Roger Nimier. All’interno dei suoi romanzi, per lo più ambientati nella Parigi della seconda guerra mondiale, occupata dai nazisti e costruiti intorno alla figura dello straniero, dell’esule, dell’ebreo, si intrecciano una vena disperata di ascendenza esistenzialista e il gusto della rievocazione. Nel 2014 l’Accademia svedese gli ha assegnato il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione «Per l’arte della memoria con la quale ha evocato il destino umano più inafferrabile e fatto scoprire il mondo vinto sotto l’occupazione».



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