“Un blog?!! E perché? Perché condividere parti della tua vita e dei tuoi pensieri con dei perfetti sconosciuti?”
Ecco uno stralcio della conversazione che ho avuto, l’altro giorno, con una persona che non vedevo da tempo e che ho, forse erroneamente, invitato a visitare il mio blog.
La sua faccia, assorbita l’informazione, era tutto un programma: vi ho letto, in pillole, incredulità, sdegno e un pizzico di commiserazione. Commiserazione dedicata alla sottoscritta che, secondo il suo modo di intendere la vita, non ha nulla di meglio da fare che scrivere qualche cavolata di troppo e farla girare sul web. Mi sono sentita come Calimero colpito da una nube tossica. L’ho salutata e sono quasi fuggita via. Poi, a casa, ho riflettuto. Giusto, perché mai, ad un tratto, sentiamo l’esigenza di creare un blog, di entrare in un mondo di sconosciuti che mettiamo a parte dei nostri malumori, delle nostre gioie e delle nostre frustrazioni? Io, per quel che mi riguarda, l’ho fatto senza un motivo preciso. Ho seguito l’input di una mia amica e sono entrata nella rete. Ma, in effetti, cosa ci spinge verso questa avventura che, una volta iniziata, non si riesce a mollarla nemmeno sotto tortura? Cosa cerchiamo, vagando tra i milioni di blog in circolazione? Cosa pensiamo di ottenere pubblicando post che saranno letti da persone che mai riusciremo a incontrare, che non sappiamo che faccia abbiano e che, possibilmente, leggendo le nostre cose si spiaccicano per terra dalle risate? Vabbè, attendo lumi. Intanto, scrivo…e chissenefrega…