Perchè una gran bella storia d’amore non finisce mai

Da Rosariopipolo

In un tempo in cui si corre alla velocità della luce, vivendo sotto lo schiaffo della scadenza e dei corsi di aggiornamento, ci ostiniamo a trovare la ricetta della felicità. La coppia spesso ne è vittima inconsapevole perchè dopotutto anche una bella storia d’amore dovrebbe essere regolamentata.
Io non ho mai creduto nei percorsi indicati e guidati che dovrebbero preparare due innamorati ad una vita insieme. Ci sono coppie e coppie, legami e legami, ma non sempre si ha il privilegio di vivere una gran bella storia d’amore. C’è quella componente istintiva e irrazionale – a cui poi additiamo la fine di tutto – che consegna due innamorati nelle mani del divenire.

Tuttavia, quando finalmente si intromette la componente razionale, sbarchiamo sul lunario della disciplina emotiva e stiliamo un bel discorso per la fine di tutto. Le parole, cucite con la lucidità della razionalità, filano pure bene e sembrano una liberazione. Invece non è per niente vero. L’illusione che sia già tutto passato, ricordo, nostalgia è breve, perchè l’eternità del tempo presente abbatte ogni convinzione. La stessa convinzione, imbastita dall’orgoglio, che ci ha sottratti al batticuore di un mazzo di rose o allo stupore del ritrovarci accanto l’altro, pensando che tutto fosse scontato.

Una coppia che si è messa alla ricerca della felicità può decidere la fine di tutto, ma due innamorati che la felicità ce l’avevano accanto non possono scegliere. Il divenire, forse con qualche stonatura fiabesca, sigilla il tempo nell’eterno presente: è l’inspiegabile consistenza dei sentimenti.

Per questo il vero controsenso è diventare prigionieri di nostalgia, facendo un domani finta di niente tra rimorsi o rimpianti. La ricetta della felicità non esiste, ma in una gran bella storia d’amore arriva sempre l’inspiegabile voglia di mettersi su una nave, un treno, in auto o su una mongolfiera per raggiungere l’altro. E non per ricominciare, ma per continuare proprio come nel finale della tragicommedia domestica di Eduardo De Filippo “Sabato, domenica e lunedì”. Il futuro è tutto lì, nella battuta finale, nella provocazione della vicina che chiede alla signora Priore se tra lei e il marito fosse tutto finito. E lei dopo la riscoperta: “No, non è finita. È appena cominciata”.


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