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Perché Usare i Social Media per la Cultura?

Creato il 04 giugno 2013 da Larivistaculturale @MePignatelli
Posted on giu 4, 2013 in Comunicazione, Cultura, Sostenibilità, Tecnologia

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Perché usare social media in campo culturale?

Perché la cultura è un sapere da trasmettere. E le nuove tecnologie sono un’infrastruttura da utilizzare per farlo circlare. Ma anche perché blog e social media sono degli strumenti ai quali adattare contenuti ”di qualità”.

Che vantaggi ci possono essere?

Partecipare ad un dibattito pubblico che usa le nuove tecnologie. Si “esiste”, essendo presenti nel dialogo mediatico, si comunica la propria posizione, i propri interessi.

Che obiettivi si possono raggiungere?

La valorizzazione del proprio contenuto culturale attraverso la comunicazione. Perché la cultura in tutte le sue forme, contenuti e interessi può essere inserita e mantenuta nel dibattito pubblico grazie ai social media.

Che motivazione seria porta a scegliere questo tipo di comunicazione?

Perché la cultura al buio non rende.

Perché non usare altre forme di comunicazione pubblica?

Perché non tutti gli operatori culturali, specie operatori singoli, enti, musei, teatri, ONG fondazioni e Onlus possono permettersi di appoggiarsi ad uffici stampa o di stanziare fondi per le campagne pubblicitarie.

A chi si rivolge?

A tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della cultura, delle industrie creative o che sono interessati alla comunicazione del proprio brand o attività attraverso blog e social media, quindi ad altri liberi professionisti e operatori che vogliono acquisire nuove competenze, a Fondazioni, Enti, Musei, Teatri, ONG, associazioni, Onlus.

Quali sono i costi?

Molto contenuti rispetto ad altre forme di comunicazione pubblica – es. pubblicità – in quanto l’apertura di un blog/sito semplice e di un profilo social media è gratuita. Suggerirei di trovare una consulenza nella quale si acquisiscono le competenze per una gestione interna della comunicazione. Da un figlio, una figlia, un amico, un’amica, un cugino, una cugina, dai colleghi, parenti. Basta vederlo fare e praticare.

Copiate, incollate, taggate, circolate, emailate, stampate, sharate, twittate, instagrammate. Insomma passate parola.


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