FRAGILI più che un nome è un sentore e un intimo richiamo esistenziale.
FRAGILI sono soprattutto i materiali da me scelti per poterli affidare ad un processo di trasformazione fisica simbolica che allude al processo alchemico. Nel buddismo ZEN fare arte significa compiere un’azione, in Grecia TÉCHNE (tecnica) nell’antico oriente l’arte si chiamava ASOBI (gioco).
FRAGILI le forme assottigliate, le superfici esili ed essenziali, i contorni sfumati, quasi inconsistenti e impalpabili.
FRAGILE è il gesto che si fa poesia.
FRAGILE è forza che si fa tensione come l’equilibrista sul filo del rasoio.
La fragilità vuole calarsi nella vita stessa dell’opera d’arte, il suo stesso corpo è parte dell’opera e ne è coinvolta accettando tutti i rischi dell’azione degli agenti atmosferici come la vita stessa è in continuo fragile rischio.
La fragilità nell’arte è la rasoiata poetica, è l’equilibrio nella precarietà,
è la capacità di lasciare il segno.
I giapponesi hanno una parola chiave AWARE per indicare i sentimenti ispirati da una bellezza struggente ed effimera.
Le mie opere vorrebbero rispondere al fascino della ritualità e del mito emergenti in quei territori dello spirito, in quell’Oriente dove il senso della leggerezza o dell’evanescenza assume forma di preghiera nell’eterno rapporto tra anima
e materia e intento a cogliere nell’arte una vera e propria modalità alchemica.
Giuseppe Papagni
RECENSIONI e PRESENTAZIONI
Valerio Volpini, Carlo Melloni, Elverio Maurizi, Giorgio Ruggeri, Luciano Anselmi, Lino Cavallari, Carlo Federico Teodoro, Mario Abis, Franc, Francesco Ghedini, Roberto Vitali, Ottorino Stefani, Casimiro Bettelli, Michele Fuoco, Nino Scalise, Enrica Di Giorgi Lombardo, Giorgio Belelli, Alberto Berardi, Antonio Faccio, Ferruccio Ferri, Mauro Donini, Arrigo Grazia, Pina Castellino Randazzo, Marco Ferri, Ferruccio Veronesi, Maria Grazia Vitali, Claudio Ferri, Valerio Grimaldi, Mike Peirano, Giorgia Buccellati, Isabella Monti, Carlo Moscelli, Wilman Schiroli, Massimo Foghetti, Paolo Rocco, Maria Stella Sguanci, Vera Luciani, Luigi del Bianco, Enzo Di Martino, Franco Martelli, A.C. Toni, Davide Tonti, Lucio del Gobbo, Walter Adanti, Del Baldo Katia, Franco Farina, Laura Ferrini, Emidio Di Carlo, Roberta Ridolfi, Marco Savini, Paolo Bonetti, Fiorella Attili, Stelio Rescio, Luisa Fontebuoni, Armando Ginesi, Samuele Sabatini, Feliciano Paoli, Manlio Brusatin, Gerardo Pessetto, Marco Giovenco, Claudio Giardini, Davide Rossi, Gianni Volpe, Loreno Sguanci.
Giuseppe Papagni è nato ad Ancona nel 1940. Ha intrapreso gli studi per la ceramica, la scultura e la pittura negli istituti d’arte di Pesaro (dove ha conseguito il premio G.Ugolini per la ceramica) e di Faenza e presso l’Accademia di belle arti di Venezia con una borsa di studio del Rotary Club.
Nel 1960 vince il secondo premio nazionale per la ceramica a Lerici. Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private e permanentemente presso il Museo Internazionale della ceramica di Faenza, il Museo del mare di Pesaro, il Museo d’arte moderna di Sassoferrato (AN), la Civica Pinacoteca di Macerata, l’Università di Urbino, la sala comunale di Montefelcino (PS), il Museo internazionale dell’etichetta di Cupramontana (AN), il Museo della Modernità di Filottrano (AN), il Museo permanente di arte grafica contemporanea italiana a Bengasi (Libia), il Museo diocesano di Jesi (AN), la Pinacoteca Francescana di Falconara (AN), il Museo Arte Contemporanea Marchigiana, Arte On, Castel di Lama (AP), la Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Guglianesi (CB), la Collezione d’Arte Contemporanea del Liceo Scientifico “Marconi” di Pesaro, il Museo di San Francesco di Mercatello sul Metauro (PS), il monumento “Angelo del Vento” a Paderno del Grappa (TV).
PREMI LETTERARI
Fanum Fortunae (ed. 1978); Costa del Conero (ed. 1979); Fortuna – Urbania (ed. 1980).
Ha pubblicato
1982. La Maiolica del Rinascimento in Casteldurante, Ed. Fortuna – Urbino e Pesaro.
2007. Saggio “Identità e simboli nella ceramica Fanese” (in Nuovi Studi Fanesi).
2010. Alchimie dell’arte, Ed. Contecamillo – Lucrezia (PU).
Ha tenuto numerose mostre personali in Italia e all’estero con enti pubblici e privati.
Sue opere monumentali sono esposte permanentemente nello spazio urbano della città di Fano.