Non c’è da scrivere più di tanto della «sgongerdande» vicenda Vucinic-Guarin. A meno di sorpresone, va come doveva andare. Impensabile ci potesse riuscire un simile colpaccio: un eccellente giocatore per quanto allo stato brado, da inserire nella linea a quattro di centrocampo o anche come esterno di un tridente, scambiato alla pare con un pantofolaio totalmente privo di stimoli (quando mai avrebbe potuto togliere il posto ai due totem dell’attacco?).
Non credendo nelle favole, non sono deluso. Trattasi invece di cronaca l’ennesimo capitolo di una società ridicola, si chiama Ambrosiana, ora guidata da un indonesiano ad arricchire la leggenda da perdenti e capace di virgolettare, dopo simile figura di m., parole come queste: «L’Internazionale informa di aver deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus per il trasferimento dei calciatori Fredy Guarin e Mirko Vucinic. Il presidente Thohir, dopo essersi confrontato con Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell’accordo e ha già dato mandato ai responsabili dell’area tecnica di valutare altre opportunità di mercato, con l’obiettivo di rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici imposti dal Financial Fair Play».
Come suggerisce un tifoso saggio di questi qui, noi possiamo sempre rioffrirvi Isla. Per Guarin, Mazzola e Rummenigge.