Magazine Racconti
Il fenomeno delle PERLE DI STAGIONE è decisamente curioso: iniziato come un gioco per ridere di certe situazioni che si creano in un posto di lavoro come tanti - vedi ristorante -, si è trasformato lentamente nell'unico sfogo letterario che mi posso concedere negli ultimi mesi, sempre a causa degli impegni lavorativi che di fatto mi impediscono di lavorare con continuità al mio quinto romanzo. Sì, quinto, avete letto bene, perché dopo "Domani sarà un giorno perfetto" ne ho scritto altri tre e da un po' di tempo cercavo di procedere con una storia che mi ronza in testa dall'anno scorso. In inverno ho dedicato molte energie al progetto del carcere e al corso di scrittura creativa che dovrebbe partorire molto presto qualcosa di concreto e ho lasciato pochissime risorse mentali alla scrittura producendo a malapena un'ottantina di pagine. Ho letto moltissimo per piacere e per lavoro, e sapere che la mia ultima produzione si riduce a una serie di piccole scenette di vita quotidiana su FB mi diverte e mi preoccupa. Un altro sberleffo del destino? Molti mi chiedono di raccogliere le "perle" in un libro e io continuo a pensare che le "perle" possono avere un senso nell'immediatezza di un social-network, ma perderebbero la loro spinta propulsiva se venissero ingabbiate in un libro che non ho capito bene di cosa potrebbe parlare. Capitò lo stesso con la striscia umoristica le "Lumachine" e ormai inizio a pensare sempre più seriamente di essere io troppo volubile per riuscire a dare un peso e a una forma alle tante idee che girano nella mia testolina confusa.Ci sono altre cose che bollono in pentola - e non parlo della pentola del ristorante - e spero molto presto di poterne parlare anche qui. In attesa di ritrovare un po' di calma per tuffarmi di nuovo nella scrittura del mio ultimo romanzo... mi dedico al lavoro e alle storie scritte da altri.
Se le "Perle" diventeranno mai un libro io, questo, non lo so. Per ora mi limito a scriverle... poi vedremo cosa ci riserverà il futuro.