A Lecce , al famoso Istituto “Costa” che è di un attivismo incredibile, i giovani Coldiretti hanno fatto una proposta di sviluppo che legge e traduce le nostre identità e i nostri valori. In questi giorni avevo letto solo la parte che i media volevano far conoscere e cioè sulla gerontologia governativa e parlamentare ma , a mio avviso, il valore della presa di posizione dell’Organizzazione Agricola è proprio nell’aver compreso quello per cui noi possiamo competere e crescere, rispettando l’ambiente e consentendo a tutto il territorio di avere una chanche!
Ecco la nota:
Questo Paese ha la classe dirigente più vecchia d’Europa – ha sottolineato Vittorio Sangiorgio – e questo è sicuramente un problema. Per fortuna in agricoltura la musica è diversa, ci sono molti giovani che hanno preso in mano le aziende e che hanno voglia di cambiare questo Paese. Per uscire dalla crisi non abbiamo bisogno di fabbriche ma di una valorizzazione più efficace e convinta del Made in Italy. Perché dobbiamo costruire macchine se nel mondo c’è chi riesce a farlo meglio di noi? Sull’agroalimentare invece non ci batte nessuno. Il potere di attrazione dei nostri prodotti è assoluto. Pensiamo poi al turismo. L’Italia non a caso è chiamata il Bel Paese. Per questo dobbiamo puntare su tre asset: il distretto del benessere, il distretto del cibo e il distretto del paesaggio. Se riuscissimo a mettere tutto questo nel Pil l’Italia crescerebbe più della Cina, invece questo comparto rappresenta appena il 2 per cento. Ed è da questa lacuna che dobbiamo ripartire. Ai tanti giovani appassionati di questo Paese chiedo solo di avere il coraggio di osare. Sono certo che insieme possiamo cambiare il mondo”.