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Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Dopo Immaturi e Tutta colpa di Freud, Paolo Genovese dirige una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “Perfetti sconosciuti”.
L’eccellenza dello stile cinematografico italiano si rispecchia totalmente in questo film, dove la scena è quasi sempre la stessa (il tutto si svolge durante una cena a casa di amici), ma i colpi di scena si susseguono incessanti. Dopo una partenza volutamente lenta per scandire i tempi di una noiosa routine, gli spettatori verranno tenuti per tutto il tempo sul filo del rasoio tra sconcerto e risate. Una commedia dai retroscena drammatici strutturata in modo tale da alternare picchi di tristezza a risate di cuore.
Un gioco macabro, una sfida a guardare in faccia la realtà per sconvolgere una realtà apparentemente felice o tranquilla. Una sfida non facile da raccogliere e non solo per gli attori, ma soprattutto per gli spettatori che verranno bombardati per tutto il film da segnali di allarme più che evidenti.
Perché la recitazione, con questo film, porta in scena la realtà più vera, quella che in troppi non vogliono riconoscere. E non si limita solo alla coppia, ma si estende ad ogni tipo di rapporto umano.
Il gioco viene proposto da chi apparentemente non ha nulla da nascondere e durante il film si scoprirà invece che è solo la persona più sicura fra tutte di non essere scoperta. Dubbi e incertezze vengono messi da parte da chi invece da nascondere ha tanto con la segreta speranza che tutto fili liscio.
Il finale, a sorpresa, invita a riflettere più del film stesso e lascia lo spettatore quasi confuso.
Ottima la sceneggiatura, bravissimo tutto il cast diretto da un’ineccepibile regia.
Da vedere assolutamente… ma con una buona dose di coraggio affinché la felicità, quella vera, possa essere invece reale e non costruita su castelli di carte pronti a crollare al primo soffio.
N.B : Il film mi ha stupita per il susseguirsi di colpi di scena, non certo per il tema trattato di cui sono consapevole, con grande serenità,già da tempo. Tuttavia, per la prima volta dopo il film ho sentito il bisogno di guardare le facce degli spettatori e vi assicuro che su quelli in coppia era evidente l’amarezza e la tensione. Quindi, consiglio spassionato, se intendete continuare a vivere nel mondo delle favole, NON andate a vedere questo film.;-)
Buona visione
by Lisa
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