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Il viaggio al centro della Terra ha sempre rappresentato un fascino particolare nell'essere umano, da molto prima che Verne scrivesse il celebre romanzo. Ma un conto è la letteratura, un altro è la realtà.
Raggiungere il nucleo del nostro pianeta è un'impresa che probabilmente rimarrà impossibile per tutta l'esistenza del genere umano. Non prestate attenzione a film come The Core, che ci mostra una tecnologia un po' troppo fantasiosa e presupposti scientifici del tutto estranei alla realtà dei fatti, tanto da meritarsi il titolo di uno dei film più scientificamente inaccurati del cinema. Più ci si spinge in profondità, più l'impresa si fa ardua quanto o più di un viaggio spaziale.
Non è detto, però, che per conoscere alcuni misteri geologici della Terra ci si debba spingere fino al nucleo: Damon Teagle, ricercatore dell' Università di Southampton, ha recentemente proposto su Nature una missione che si spinga all'interno del mantello terrestre, progetto che potrebbe fornire dettagli interessantissimi sulle dinamiche di terremoti, vulcani, e sull'evoluzione geologica del nostro pianeta.
L'operazione sarà certamente un'impresa unica e costosa: si tratterà del primo progetto di recupero di campioni dal mantello, ma secondo Teagle oggi abbiamo la tecnologia e le nozioni scientifiche necessarie per spingerci oltre la crosta terrestre, a decine di chilometri di profondità sotto la superficie.
Il mantello terrestre è di certo ricco di informazioni utili: compreso tra lo crosta superficiale e il nucleo di metalli fusi, il mantello è uno strato di circa 3.200 chilometri di spessore che contiene le rocce più antiche del pianeta.
Non sappiamo molto sulla composizione del mantello. Tutto ciò che abbiamo sono solo alcune pietre "sputate" dai vulcani, o intrappolate all'interno di antiche catene montuose, e la loro utilità ai fini della comprensione delle dinamiche geologiche planetarie è del tutto relativa, dato che rappresentano rocce alterate da migliaia o milioni di anni di ascesa verso la superficie.
Per comprendere come i terremoti e i fenomeni vulcanici dell'epoca moderna possano formarsi, è necessario studiare campioni freschi di materiale, direttamente estratti dal mantello terrestre. Il mantello potrebbe inoltre essere terreno fertile per lo sviluppo di alcuni tipi di microrganismi estremofili, probabilmente ancora sconosciuti alla scienza. "Ovunque abbiamo guardato, vedevamo prove di attività microbica a temperature fino a 120°C" dice Teagle. "Di certo faremo dei test durante la discesa verso il mantello".
Ma lo studio dell'attività biologica sarà solo un'attività collaterale al vero scopo della missione: riportare in superficie campioni di roccia del mantello.
Se tutto dovesse procedere come Teagle ha previsto, i lavori di perforazione dovrebbero iniziare nel 2020 in una delle località del Pacifico in cui lo strato di crosta superficiale, spesso mediamente 15-20 chilometri, raggiunge uno spessore inferiore ai 10 km.
Non si tratta di una perforazione impossibile, sebbene sia decisamente un'impresa notevole: il 28 gennaio di quest'anno, il progetto russo sakhalin-I ha raggiunto la profondità record di 12.345 metri perforando la crosta terrestre sull'isola di Sakhalin, e in soli 60 giorni.
Ma di certo i problemi non sono pochi: i ricercatori stanno sondando i siti di trivellazione che presentano uno spessore della crosta terrestre di "soli" 4-5 chilometri, ma prima di raggiungere il mantello, e considerando che alcune località identificate non sono di certo famose per le loro acque basse, occorrerà trivellare molto più in profondità di quanto si sia fatto finora nelle operazioni di estrazione petrolifera offshore. "Ci sono state perforazioni più profonde" dice Teagle, "ma sono state fatte sulla terraferma o in strati di sedimenti relativamente teneri".
Se in futuro il progetto dovesse avere inizio, o addirittura ci fosse la certezza e la liquidità per far riuscire un'impresa di questo calibro, potremmo ottenere informazioni importantissime sulla geologia del nostro pianeta. Ma una decina di miliardi di dollari non si trovano dietro l'angolo, cosa che mi fa dubitare della fattibilità economica della perforazione.
In ogni caso, come sempre, vi terrò aggiornati in caso di aggiornamenti.
Scientists to Drill Earth's Mantle, Retrieve First Sample?
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