La musica di Perfume Genius è forse troppo intima, privata, recondita per essere eseguita in pubblico. I brani pur nella loro compiutezza rimandano a un’intrinseca seconda natura che li assimila più a dei demo, a dei provini, quasi fossero pagine strappate da un diario, appunti privati, lettere mai spedite, confidenze sussurrate. Le canzoni di Perfume Genius sembrano giungere da lontano, da un’altra epoca, da un paese imprecisato, da un’altra dimensione. Composizioni brevi, fuggevoli, estemporanee, transitorie, più simili a poesie o ad appunti di viaggio che a canzoni vere e proprie. Mike Hadreas è insieme autore, esecutore e produttore del suo lavoro, con pochissimi filtri (e l’impronta autorale è ravvisabile anche nella gestione della sua immagine e, più in generale, della sua dimensione estetica). Ma ritorniamo al concerto. Mike è seduto al pianoforte, indossa una camicia nera semitrasparente con una stampa a grandi fiori rossi, come rosso è lo smalto che luccica sulle sue unghie. Il contrasto cromatico tra il rosso scarlatto dello smalto e il bianco e nero dei tasti del pianoforte val già da solo un’intera scenografia. Too bright, sì, è troppo luminoso, troppo splendente, quasi accecante, e per noi che gli stiamo di fronte a meno di un metro è davvero difficile trattenere l’emozione e le lacrime (specie sulle note sospese di Dark parts, Hood, Take me home, All waters e Lookout lookout, quest’ultimo da molti indicato come il suo capolavoro).
Il disco vede la partecipazione di John Parish (noto collaboratore di PJ Harvej) e di Adrian Utley dei Portishead. Degli undici brani segnaliamo in particolare My body, I’m a mother e il brano di chiusura All along. Too bright chiude un’ideale trilogia e, dal punto di vista strettamente musicale, non si discosta di molto dalle due precedenti produzioni (la prima, non l’abbiamo menzionato, porta il titolo di Learning), nessun significativo dirottamento quindi, forse solo una maggiore concessione alla coralità degli strumenti e a certe sonorità addizionate in fase di arrangiamento. Per la prima volta – dopo le due cover no-logo di Learning e Put your back N 2 IT – Mike Hadreas appare finalmente in copertina in tutto il suo splendore e, lasciatecelo dire, è davvero un bel vedere (le fotografie sono di Luke Gilford). Perfume Genius è una luminosa regina, parafrasando il titolo del primo singolo estratto dall’album è Queen, e la patina del gold-flesh lo incorona a dovere. Too bright è disponibile, in tiratura limitata, anche in vinile oro.
Leone Maria Anselmi & Lillo Portera
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Cover Amedit n° 20 – Settembre 2014, “VE LO DO IO” by Iano
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Questo articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 20 – Settembre 2014.
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