Dalla vecchia C1 alla serie B, dalla serie cadetta alla Serie A fino a ripartire dalla D. Giorgio Perinetti, nella sua lunga carriera da dirigente, ha più volte sposato la causa rosanero ottenendo sempre ottimi risultati. L’ultimo quello prestigioso dell’immediato ritorno nella massima serie, dopo una retrocessione inaspettata che aveva deluso il pubblico del “Barbera”. L’ex direttore sportivo del Palermo che oggi riparte da Venezia, ai nostri microfoni ha parlato della stagione dei rosanero. Tanti gli argomenti affrontati: dalla promozione alla massima serie, alle difficoltà iniziali, passando per il rapporto speciale che unisce Iachini e il patron Zamparini.
Un anno ricco di record, nel 2014 lei è stato l’artefice della risalita immediata in serie A del Palermo. Quale momento resterà indelebile nella sua memoria?
«Dopo la retrocessione il minimo che potevo fare era dare una mano alla squadra per riconquistare subito il calcio che conta e ci siamo impegnati tutti affinché questo potesse accadere. Credo che la partita di Novara sia stato il momento più intenso della stagione. Dopo un campionato straordinario abbiamo toccato con mano la promozione».
All'inizio della scorsa stagione in molti davano i rosanero come principali candidati alla retrocessione. Qualche difficoltà iniziale, poi gli uomini di Iachini hanno trovato continuità e la serie di 9 risultati utili consecutivi ha agevolato la corsa alla salvezza. Quali fattori secondo lei sono stati determinanti per il raggiungimento di questo obiettivo?
«Sicuramente la continuità che Iachini ha saputo dare alla squadra dopo la promozione. C’è stato in estate un momento di nervosismo dovuto ad assestamenti ed equilibri societari, poi il tecnico ascolano grazie alla fiducia di Zamparini ha saputo prendere in mano la situazione. La conquista della salvezza è anche merito di un spogliatoio affiatato, composto da giocatori che hanno sempre sostenuto il loro allenatore».
Come ha detto lei il merito va anche a Zamparini che, nonostante le difficoltà di inizio stagione, ha sempre dato fiducia al suo tecnico, evento raro conoscendo la storia del patron rosanero e del rapporto coi suoi allenatori…
«Si conoscono da molto tempo e credo che tra loro ci sia un rapporto diretto e di stima reciproca. Sono contento di avere portato Beppe a Palermo, forse il mio rammarico e non averlo fatto prima. Detto questo credo che tra presidente e allenatore c’è una sinergia senza precedenti».
Dybala a parte, tanti sono i giocatori che hanno reso al di sopra delle aspettative, chi l’ha colpita in particolare?
«Io dico Dybala (ride ndr). Sapevo che sarebbe esploso, non immaginavo che lo avrebbe fatto a questi livelli! Scherzi a parte, anche Vazquez credo abbia fatto cose davvero importanti, collezionando numeri impressionanti considerando che anche per lui si trattava del primo campionato da titolare nella massima serie. Anche la vecchia guardia ha dato il suo contributo, soprattutto nei momenti decisivi».
Da chi invece si aspettava qualcosa in più?
«In realtà non c’è qualcuno che mi ha particolarmente deluso. Sono dispiaciuto più che altro per Belotti, davanti ha avuto due giocatori formidabili che non gli hanno permesso di esprimersi. Credo che il futuro però sarà tutto»
La società ora sembra puntare forte proprio su Belotti e si ripartirà anche da Vazquez. Crede che i due possano trovare l’intesa giusta per far sognare i tifosi?
«Chiaramente Andrea è un giocatore completamente diverso rispetto a Paulo. Mi sembra che il duo argentino di questa stagione si inimitabile, Belotti però rimane un grande realizzatore sono certo che saprà mettersi in mostra».
Dybala dopo due stagioni straordinarie ha fatto le valige, come vede il futuro dl Palermo senza la sua Joya?
«Oggi il calcio è questo: compri, fai sbocciare un talento ed infine vendi. Zamparini credo sia stato straordinario. In pochi riuscirebbero a guadagnare, con la cessione di un giocatore in scadenza, così tanti soldi. Ha ricavato il massimo da questa cessione, e credo che non si sarebbe potuto fare altrimenti. Paulo giocherà a livelli altissimi, lotterà per obiettivi prestigiosi come la Champions. Detto questo l’importante non è vendere un giocatore ma saperlo rimpiazzare e credo che il presidente abbia sempre dimostrato di stare attento anche a questo».
Chi secondo lei sarebbe il sostituto ideale dell’attaccante ormai ex rosanero?
«Penso che Dybala abbia caratteristiche uniche, quindi sarà difficile trovare uno come lui. Si dovrà trovare qualcuno che possa guidare l’attacco e non scordiamoci che i rosanero hanno già in casa uno come Andrea Belotti. Il presidente, grande intenditore, farà la sue scelte. Chissà che dopo avere scoperto Dybala non possa scoprire un altro talento da regalare ai suoi tifosi».
Tornando indietro c’è qualcosa che cambierebbe della sua esperienza in rosanero?
«Ho sempre considerato Palermo una piazza speciale, tutte le volte che i rosanero mi hanno chiamato mi sono fatto trovare pronto. Certamente rispetto all’anno scorso cercherei di capire perché ad aprile mi sono stato riconfermato e giugno invece no. Credo che ci fosse stato bisogno di un maggiore dialogo col presidente».
Fonte: Palermo24.net
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Perinetti: "Palermo per me è una piazza speciale. Iachini-Zamparini binomio forte, Belotti..."
Creato il 15 agosto 2015 da Univeryo7pI suoi ultimi articoli
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