Periodo... pigro

Da Laurascarpa @scarpalalaura

In realtà non c'è cosa che avrei più voglia di fare che cucinare, in questi giorni.
Fa freddo, ma non troppo, si avvicinano le feste (che son tra i pochi ad amare) e stare a casa sarebbe essere meno agitata sul lavoro...
invece uff, giorni in fiera dei libri, che è sempre meno stancoso che scrivere, fare lezioni, mail, impaginare, seguire cose ecc ecc. cioè il normale trantran.
Poi ha dato anche soddisfazioni (come dicevo, Valentina, ma anche Omino Bufo e Ronfi e Papers Dolls sono andati bene... e son mie creature). Però ragazzi, che poca gente!
Lo diceva anche una visitatrice fedele da 7 anni: «gli scorsi anni non ci si camminava e ora, anche col carrello, passo comoda!».
E be', non è una bella cosa: meno libri meno liberi?
A ogni fiera penso che dovrei andarci con un banchetto di cibo... quelli che vendono cioccolata fan sempre grandi affari... a questa fiera almeno non l'ho pensato, ma ho voglia di far biscotti e volevo donarne con il libro di merende e merendine, ma ero poco organizzata, ho più idee che tempo, insomma.
Quel libretto nasce da un regalo di natale fatto per gli amici anni fa, lo allegavo a biscotti fatti in casa e a una mug con la stampa di un mio acquerello... :)
Se la tazza è complicata, regalare biscotti è una cosa bella, non impegna chi li riceve e costa poco (in tempi di crisi), ma è segno di pensiero e affetto.

Oggi poi è Santa Lucia, vi rimando qui a una mia semi-storia sulle feste di Natale e affini, pubblicata su Coreingrapho mi sa due anni fa!
Santa Lucia è una santa vagabonda, le si fa festa a Siracusa (e forse in Sicilia), poi in Dalmazia (la mia mamma era di Zara e dunque avevo feste veneziane e dalmate) e a Bergamo anche, con tanto di mercatino... e poi si sale fino in Svezia! Mi divertirebbe capire il suo percorso. Ci sono filologi di santeria in giro?
Insomma per Santa Lucia noi avevamo solo uso di dolci e regalini nella calza, ma mi pare che in Sicilia ci sian quei dolcetti che anche Lita nominava... e a Siracusa la "cuccìa, dolce si grano cotto e ricotta, arricchito di zuccata, cioccolato e cannella. Nasce da una carestia, in cui il grano non venen macinato, immagino per non sprecarne, ma cotto direttamente. Così mi dicono che per Santa Lucia si mangiano arancini di riso e cuccìa di grano e ricotta... niente pane o farina.
Ora a quest'ora nominare queste cose vien fame.
Per me la dolcezza di Santa Lucia era solo i pupazzi di cioccolato, bellissimi, i Santa Claus, gli angeli, gli orsetti, che avrebbero ovuto ornare l'abete, ma che finivano prima. E la cosa più bella era sbucciarli dalla stagnola e scoprire la scultura di cioccolato, perfetta, sotto la buccia.
Ve la copio da un sito dove mi pare giusta:
CuccìaIngredienti :500 gr di grano tenero (o duro? trovo disparità su questo... io direi duro)
1500 gr. di ricotta di pecora
200 gr. di zucchero a velo
150 gr. di cioccolato fondente (un pezzo grosso e buono)
70 gr. di frutta candita (mi raccomando, o buona o niente!), cedro e zuccata
cannella, un po' di buccia d'arancia fresca a pezzettini (senza il bianco) o grattugiata, un pizzico di saleCome fare:Lasciate a bagno il grano per due giorni in acqua fredda cambiandola spesso, la sera prima di fare il dolce scolatelo e mettetelo sul fuoco con acqua e poco sale per due o tre ore, ma regolatevi assaggiando.  Quindi spegnete il fuoco e coprite con un canovaccio la pentola. Poi scolarlo bene. A parte, lavorate la ricotta al fine di ottenere una crema zuccherata dalla grana finissima. Sbattere la ricotta usando un canovaccio di lino (a mo’ di colino), riempito con la ricotta fresca e poi spremuto a mano fino ad ottenere la crema (oppure col frullatore). Aggiungere alla crema di ricotta, i pezzetti di cioccolato, la frutta candita tagliata a pezzetti e infine il grano scolato e asciugato con un canovaccio di cotone. Mescolare il tutto ben bene e versare in una terrina. Spolverare con un po’ di cannella in polvere e scagliette di cioccolato. Riporre in frigo fino a prima di servire, non serve a lungo...In realtà a fantasia potete condire il grano cotto con fichi e frutta secca, arance, miele, spezie e quello che vi va... e alcuni lo fanno con la crema di latte.La cosa più bella della cuccìa è che non la si fa per sé: è un piatto da regalare a parenti ed amici... ecco dunque un'altra idea oltre ai biscotti (di cui vi parlerò presto, ma intanto potete ispirarvi alle ciambelline al vino romani che ho postato agli inizi e che seppur più pasquali, stanno bene legate con un bel nastro rosso... se poi usate il vino rosso per farle ancora meglio!).Pensate che carino, regalare un dolce e un libretto..ora vi devo dire che libro... e non dirò merende o altro di "casa", in realtà non dirò nemmeno uno che adoro... mi è piaciuto ma lasciandomi molte perplessità, ma siamo in tempo di festa e bambini e regali magici (la calzetta piena di giochini e dolci) e così credo che Il Topo e suo figlio sia adatto... ma io non lo regalerò, se non per liberarmi della copia... poi ditemi che mi son sbagliata, è un libro tanto amato, sarò io un cuore duro? Aspetto pareri... :P

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