Periodo post Mondiale, periodo Sperimentale

Tanti han già dimenticato - o rimosso - il periodo delle Experimental Law Variations (ELV),  che occupò i primi due anni post Mondiale francese del 2007. Bene, ora che è finito il Mondiale neozelandese, forse ci risiamo. Solo che stavolta, memori di tutte le polemiche, si lavora sotto i radar.
Poca eco trova difatti nella stampa e nei blog specializzati l'inizio di una nuova fase di sperimentazioni che potrebbe risultare potenzialmente più dirompente di quella del biennio 2008/9. La cosa è del resto comprensibile: molta della cosiddetta informazione specializzata, soprattutto di periferia (Italia), visse il periodo delle Elv come una noia se non un autentico incubo. Non tanto per le pretese minacce alla tradizione, piuttosto perché costretti ad annaspare nel profondo di impervie questioni tecniche, invece dell'amato e tranquillizzante gossip stile calciomercato è-tutta-colpa-dell'-allenatore.
No, non si tratta di sperimentar vie d'uscita alla irrisolta questione che sta a cuore di tutti i Boreali, la mischia ordinata. Al proposito della quale c'è comunque del fermento: alcuni inglesi "indipendenti" guidati da Fran Cotton han presentato il mese scorso un intereressante e molto completo paper di analisi e proposte alla Irb.  Non ci sono novità nemmeno per l'altra mega-questione aperta, la madre di tutti i problemi del rugby Union, il famigerato punto d'incontro, con tutti i conseguenti problemi di interpretazioni e arbitraggi.
Nel mentre si raccomanda agli arbitri della Heineken Cup di dedicarsi alle famose, solite cinque aree di attenzione, le stesse dei Mondiali (gioco pericoloso, fuorigioco etc.etc.), stavolta l'approccio della nuova sperimentazione è fondato su una filosofia quasi all'orientale: si va ad  agire pesantemente sul fine, i punti, per modificare il mezzo, il gioco. Un'ottica moderna, fondata sul metodo di remunerazione e non sulla punizione, repressione  e tassazione - oimè ottica troppo moderna rispetto alla politica e all'economia, e chiudiamo la parentesi per carità di patria.
Arriviamo al dunque: sarà sperimentata una nuova attribuzione dei punti che manterrà il valore della meta (cinque punti) ma modificherà tutto il resto: alla trasformazione saranno attribuiti tre punti, ai calci di punizione e drop solo due.
L'intento di tale inversione è palese, dare nel gioco più peso relativo alle mete rispetto ai piazzati. Infatti col nuovo sistema servirebbero quattro punizioni o drop per pareggiare una meta trasformata, quasi il doppio dei due e un terzo del sistema attualmente in vigore. Notare, non viene alzato il valore della meta ma quello della trasformazione, al fine di preservare il rilievo strategico dei calciatori.
Come le ELV furono anticipate da un periodo di test a Stellenbosch, anche stavolta la Irb ha accordato che le sperimentazioni avvengano in Sudafrica, nel corso dei tornei del Varsity Club Cup, i campionati dei college sudafricani. Essi sono  costituiti da quattro eventi: il Varsity Shield previsto per il 30 gennaio 2012, seguito dalla Cup vera e propria e dalla Young Guns il lunedì 6 febbraio, per concludersi con lo Steinhoff Koshuis rugby Championships il 13 febbraio.
Noi ci saremo, almeno virtualmente.
Trovo questa sperimentazione particolarmente stimolante, l'effetto "leverage" è imponente direbbe un economista: si tratta di un piccolo intervento senza problemi interpretativi, di quelli che fan venire il mal di testa agli arbitri, al pubblico e alla stampa cosiddetta specializzata, che potrebbe generare risultati potenzialmente rivoluzionari.
Solo un paio di esempi: col nuovo sistema la finale del Mondiale sarebbe stata vinta dalla Francia 8-7; d'altro canto in semifinale il Galles avrebbe prevalso sui Transalpini per 7-6. Ovviamente tale confronto lascia il tempo che trova, le strategie di gioco sarebbero state diverse, il che è esattamente l'obiettivo della riforma; non è nemmeno detto tra l'altro che l'attribuire meno punti ai calci di punizione comporterebbe l'aumento della fallosità (si pagherebbe ben che vada con la perdita di territorio). Osserva, sperimenta e impara, come recitava il mio sussidiario.