Perito balistico nascondeva armi in armadio con doppiofondo

Creato il 16 aprile 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Armi che hanno fatto la storia di delitti e di lotte armate, che sono state usate durante la Resistenza e ancora prima negli anni della Prima Guerra Mondiale giacevano nel sottofondo di un armadio blindato. Cinquantacinque pistole, mitra e fucili che il perito, secondo i carabinieri, non aveva riconsegnato alla Procura dopo gli accertamenti balistici di cui era stato incaricato ma che si era tenuto.
Le hanno scoperte i carabinieri della stazione di San Fruttuoso nell'ufficio di Luciano Cavenago, storico perito balistico genevose, morto nel 2009 a 75 anni: Cavenago durante la sua attività ha svolto consulenze su grandi fatti di cronaca che hanno coinvolto anche le Brigate rosse. Ma nel suo curriculum ci sono anche le consulenze sulla P38 corta usata dal serial killer Donato Bilancia. E ha lavorato su molti episodi su cui hanno indagato varie procure in Italia. Cavenago, insomma, è stato per decenni punto di riferimento delle procure di mezza Italia. 
L'armadio blindato era custodito all'istituto di medicina legale dell'ospedale San Martino. A scoprire questo arsenale sono stati alcuni tecnici del laboratorio che stavano spostando gli armadi ed hanno notato la sospetta pesantezza. 
È stato allora che e venuto fuori il doppio-fondo. Le armi sono state sequestrate: i militari dovranno stabilire se erano state detenute legalmente dal perito o meno. Sono pezzi da collezione che hanno fatto la storia della cronaca nera e che Cavenago custodiva gelosamente. 
«Per quelle armi - racconta un investigatore - doveva avere una sorta di passione viscerale e gli dispiaceva farle rottamare». 
E cosi all'interno del suo ufficio nella palazzina dell'istituto di medicina legale del San Martino aveva realizzato una sorta di stanza dei ricordi. Spetterà ora ai carabinieri della compagnia di San Martino ricostruire quel puzzle e collocare quelle armi nel loro periodo storico. 
Ora le matricole delle armi sequestrate dai carabinieri saranno analizzate una dopo l'altra proprio per capire la loro provenienza. Tra quelle sequestrate anche pezzi d'antiquariato e dell'Ottocento.

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