Magazine Diario personale

Perle e principi azzurri.

Da Lupussinefabula

Odio le parolacce.

Quando ero piccola mia nonna mi picchiava sulla bocca se ne dicevo una (e non era maltrattamento).

Ricordo ancora la mia prima parolaccia. avevo 9 anni e parlando con mia madre le dissi che il mio compagno di banco Gerardo era cretino.

‘Cretino? Da dove viene questa parola? Lo sai che il cretinismo è una malattia e dunque noi per rispetto a chi soffre di una malattia non possiamo insultare chi non ne soffre?’.All’epoca il ragionamento di mia madre mi sembrò contorto, ma poi forse capii. In età fanciulla mi veniva in aiuto anche un fiaba, che mi raccontavano spesso i miei prima di andare a dormire; raccontava di due sorelle che incontrarono una vecchina (sì, diceva proprio così la fiaba, una vecchina!) che chiedeva aiuto: la prima delle due sorelle rispose sgarbatamente, la seconda aiutò la vecchina. Giunte a casa, la prima inizò a sputare serpi e rospi (o qualcosa del genere); la seconda ogni volta che parlava faceva uscire dalla bocca una rosa o una perla. Arrivò il principe e si accattò quella buona, naturalmente. Quindi, per tornare a noi, io dovevo essere come quella buona. Non so se perchè fossero interessanti le perle o perchè mi dovessi accasare con un principe, ma in ogni caso rimasi pura fino all’adolescenza.

Adolescenza in cui detestavo le altrui parolacce (forse invidiosa di non poterne dire?).

Quando l’adolescenza finì rimasi comunque pura. Dicevo ‘cretino’ ma lo sostituii col meno terribile ‘sciocco’.

Ora che ho trent’anni, sarà per formazione sarà perchè sarà, detesto il parlare ‘sporco’.

Detesto gli adolescenti perchè se a 15 anni già parlano in certi modi chissà a 40! e detesto quelli dalla mia età in su, gli ultratrentenni insomma, perchè credo che sia sempre bene esprimersi correttamente e riservare le imprecazioni per mai; o- se proprio proprio necessario dar dei titoli… nobiliari, lo si faccia a casa propria intra moenia (che non è uan parolaccia, vuol dire solo tra le mura).

Non possiamo obbligare gli altri a dover udire la nostra ignoranza. Credo che un parlar pulito sia sintomo di intelligenza, anche se magari non passerà il principe azzurro e non emetteremo perle dalla bocca…

:-)



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