Mi rivolgo a voi associazioni studentesche.
Tutta la cittadinanza è rimasta delusa da questo annuncio. Parlo del Festival del giornalismo. Soprattutto gli studenti, che in tanti venivano a partecipare agli incontri. Il problema è che come singoli cittadini non valiamo niente, la nostra voce è rotta. Abbiamo quindi bisogno di rappresentanti: ma PD e PDL si sono mostrati compatti nel ritenere pretestuose le accuse della Ciccone, e i loro contrafforti universitari, cioè voi, nemmeno si sono espressi. Insomma, se non a questo, a cosa servite?
Noi tutti delusi, loro tutti d’accordo, voi tutti zitti: non è un belvedere.
Capisco che, a sinistra, non si tratta di fustigare Bistoni perché ha raccomandato un tizio a Medicina; e a destra, non c’è da pubblicare in bella mostra le intercettazioni della Lorenzetti. Ma cribbio, un minimo di autonomia! Se non potete scrivere nemmeno due righe su una questione che effettivamente riguarda tutti (e su cui, converrete, anche la politica non è esente da colpe), che interessi tutelate? che diritti difendete? l’immagine di un assessore o di una giunta? di Bracco o di Cernicchi? Non voglio essere noioso. Sono anche esagerato a volte, e me n’accorgo. Ma il silenzio generale stavolta è preoccupante. Preoccupante davvero.
Qualsiasi rappresentanza seria avrebbe radunato tutte le associazioni studentesche in una lotta condivisa, e avrebbe steso un documento congiunto per premere sulle istituzioni e sui promotori dell’evento. Al netto della baruffa, che a noi giovani non interessa; interessa solo che il Festival si faccia. Punto e basta. E’ un’occasione, uno stimolo, un veicolo di idee. Stiamo parlando, tolto Umbria Jazz, dell’unica manifestazione degna della città. E pure se rischia ancora di svanire, o traslocare, nessuno fa un cazzo. Silenzio totale. Ho provato a dirlo a chi di dovere in tutte le salse. I sinistri sono dispiaciuti, i destri se ne sbattono. Ma nessuno si pronuncia. Gli umori istituzionali da beccare sono troppo sensibili. Qualcuno addirittura mi risponde così:
“Tu ti lamenti e basta, non ottieni nulla se non qualche visualizzazione in più da chi sa solo lamentarsi e basta”.
Prendere la penna in mano non fa male. A volte fa benissimo: io l’ho fatto. Ma purtroppo nessun giornale mi ascolta, perché privo di visibilità esterna. Quella che avete voi, che non vi indignate nemmeno se, a un incontro pubblico organizzato dalla Ciccone per spiegare le ragioni del suo post, le istituzioni non ci sono. Eppure erano state invitate. Con il rischio, ora crudelmente palesato, che il festival si faccia, ma altrove: un altro buon motivo per rimanere in silenzio?
Ebbene invito tutti coloro che non si sentono rappresentati da questa ipocrita e supina indifferenza, a condividere questo articolo. Per farvi capire una volta per tutte che l’ elettorato pensante, ma indignato, non è certo quel 5% di Università che vi vota alle elezioni. E che a noi, se prendete soldi dalla Regione per le vostre attività culturali farlocche, e siete quindi costretti a difenderli, non ce ne frega niente. Anzi peggio.
Quello che avevo da dire l’ho scritto. Avete tempo per farmi ricredere.
Michele Spina