…Però, Zanardi da Castelmaggiore!

La macchina che sbanda e si gira su se stessa, quasi come se stesse danzando. Un incidente banale, di quelli che capitano spesso nelle gare automobilistiche. Senza uno scontro e senza troppi rischi. E poi accade l’imprevisto: la vettura di un altro concorrente non trova lo spazio per passare e s’infila lì, nel punto più debole dell’auto impazzita.

È questa la mia prima immagine di Alex Zanardi. Avevo seguito la Formula 1 per un po’ di anni, dal 1983 al 1991, poi me ne ero disinteressata, proprio nel momento in cui vi arrivava Alex, così non l’avevo notato, anche se va detto che i suoi risultati più importanti il pilota bolognese li ha ottenuti in formula Cart, competizione che non ho mai seguito. Ma quell’incidente non lo dimentico, come non lo dimentica chi lo ha visto: http://www.youtube.com/watch?v=IDDeJyWnAcY.

Nella sua autobiografia ...Però, Zanardi da Castel Maggiore!, che ho letto alcuni anni fa, Alex ha ricordato con semplicità l’incidente che gli ha cambiato la vita, così come con semplicità ha raccontato tutta la sua storia agonistica e umana.

Un campione che non si è mai arreso, nemmeno di fronte alle difficoltà più grandi. Un esempio di cosa possano fare la forza di volontà e la voglia di continuare a vivere, nonostante tutto. Nelle numerose interviste che gli ho visto rilasciare non ho mai sentito un commento pietistico, un lamento, una recriminazione. L’automobilismo gli ha donato momenti straordinari, e poi si è portato via una parte di lui. Una parte del suo corpo, non della sua anima o del suo coraggio, perché lui è sempre andato avanti diventando un modello per le persone in difficoltà. E in questi giorni ha dimostrato di poter essere ancora un campione nello sport. Due medaglie d’oro e una d’argento in handbike nelle paralimpiadi sono l’ennesima dimostrazione della grande forza di un uomo straordinario.

Il sito di Alex Zanardi: http://www.alex-zanardi.com/index.asp?pos=0.