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Perplessità

Creato il 06 gennaio 2012 da Brasilitalia

imagesCi sono notizie che mi lasciano perplesso.

Oggi, durante il telegiornale, vengo a sapere che l’inflazione in Brasile ha raggiunto il 6.5%. Secondo l’IBGE questo dato è il peggiore degli ultimi sette anni, cioè da quando nel 2004 l’inflazione raggiunse il 7,6%. Che la vita sia diventata più cara lo sappiamo tutti, senza bisogno di essere economisti o di leggere numeri e percentuali.

Quello che mi lascia perplesso è che questo avvenga in Brasile. Ma come, siete la sesta economia economica mondiale, e avete un tasso di inflazione così elevato? Ma come, la presidente Dilma si è divertita un mondo ad andare in viaggio per l’Europa dando ai vari governanti europei lezioni di economia, eppure chiudiamo l’anno col 6,5% di inflazione? Ma come, proprio durante gli anni di Lula e Dilma, a parte solo due anni (2006 e 2009), l’inflazione si è sempre assestata con indici superiori al 5% (nel 2010 è stata del 5,91%)? ( * )

Non sto dicendo queste cose per far polemica e non ho problemi ad ammettere la mia ignoranza in materia ma, anche se a mio parere il Brasile è il Paese dei Paradossi e delle Esagerazioni, faccio fatica a comprendere come tale dato possa venire da un Paese così “forte” come il Brasile. Anche perché, nella lontana Italia…

In Italia l’inflazione del 2011 ha chiuso col 2,8%! Sì, avete letto bene. Anche se a novembre ha raggiunto il tetto massimo del 3%, la media annuale è stata del 2,8%. E’ tanto? Sicuramente sì, e chi vive in Italia sa di quanto siano aumenti i prezzi al consumo, benzina in primis. Ma è certamente un valore più basso di quello del grande e opulento Brasile. E come se non bastasse, i vari giornali italiani annunciano questo dato con titoli gravi e altisonanti tipo: INFLAZIONE AI MASSIMI DAL 2008… INFLAZIONE DA RECORD: 2,8%… INFLAZIONE: 2011 DA DIMENTICARE… ecc. ecc. ( ** )

Questa è un’altra cosa che mi lascia perplesso, perché è vero che non dobbiamo fare salti di gioia, ma nemmeno rendere la cosa più grave del previsto, considerando la crisi che sta passando il Bel Paese e l’Europa in genere e i valori degli altri Paesi. Perché, nella lontana Cina…

Nella vasta, ricca e nuova grande potenza mondiale chiamata Cina il tasso di inflazione divulgato dal Governo è del 6,2%, simile a quella del Brasile. Come se non bastasse, secondo Larry Lang, titolare della cattedra di Studi finanziari all’Università cinese di Hong Kong e noto opinionista della televisione nazionale della Cina continentale, “La nostra economia è sull’orlo del baratro. Pechino sta barando”. E aggiunge “L’economia cinese è sull’orlo della bancarotta e ogni provincia del Paese ha i conti simili a quelli della Grecia. Tutto questo corrisponde a verità, ma secondo il sistema politico vigente nel Paese non possiamo dirlo”.

Sempre secondo Lang, il vero tasso di inflazione è intorno al 16 %: questo dato, tra l’altro, spiegherebbe molto bene le centinaia di migliaia di proteste sociali connesse al costo della vita che ogni anno avvengono in Cina e le preoccupazioni della Banca centrale del popolo, che sta riducendo in questi giorni il volume di liquidità immesso nel circuito economico cinese. ( *** )

Quindi ricapitoliamo: abbiamo un Paese grande (in tutti i sensi) come il Brasile con una inflazione del 6,5 %; un Paese enorme e potente come la Cina con una inflazione del 6,2 % (dato ufficiale); e una Paese piccolo e in crisi con una inflazione del 2,8 %.

Queste cose a me lasciano perplesso. A voi no?

( * ) fonte Economia

( ** ) fonte Il Sole 24 Ore

( *** ) fonte Asia News


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