Perri rinuncia a fare il sindaco: le decisioni le prende il vescovo

Creato il 20 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Propaganda politica a tutto spiano da parte del vescovo Lafranconi, che dopo la messa all’ospedale, entra in Comune e dichiara propositi in linea con il mondo formigoniano.

Cremonaoggi è stata costretta a dimostrare per dovere di cronaca, riferendo dell’incontro, quanto si stia sbilanciando il vescovo, vicino alla pensione e forse pressato dalla gerarchia.

“Un incontro, quello di stamattina, scevro di ogni formalità, che si è trasformato in un momento di confronto e riflessione su numerosi temi, quali il sostegno alla scuola paritaria, il volontariato, i valori fondanti della nostra società.

Nel dialogo con gli assessori – definito dallo stesso presule “interessante e stimolante” – mons. Lafranconi è nuovamente tornato sull’emergenza educativa. Ha poi raccolto la provocazione di ripensare gli incontri annuali con gli amministratori, nei quali più che trattare temi particolari bisognerebbe tornare a riflettere sui fondamenti del proprio impegno politico.

Tra gli argomenti trattati dal vescovo anche il significato dei “valori non negoziabili” e la presenza della Chiesa in ambito politico e sociale. Al termine il presule, cogliendo l’interesse ad uno proficuo scambio di opinioni, si è detto disponibile ad approfondire queste tematiche in un apposito incontro.”

Allora che fa il Comune? Proprio mentre il censimento Istat dimostra che l’Italia è molto cambiata, e che senza stranieri di Pil non si può neanche parlare, Palazzo comunale prende decisioni antistoriche e improprie, dato che il Comune non può imporre convinzioni religiose?
Vige la libertà religiosa, quindi vale anche la libertà di non credere, anche perché il mandato ricevuto dalla Chiesa proviene in modo indimostrabile da un’entità divina di cui nulla si sa.

Non si comprende perché chi non è stato eletto, come il vescovo, venga ubbidito da chi ha un mandato dai cittadini per amministrare il Comune. Il sindaco Perri non è un prete, non è tenuto a obbedire al vescovo, bensì a pensare ai cittadini, altrimenti di fatto rinuncia al proprio ruolo. Perché si è candidato Perri? Per il gusto di prendere direttive?

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