La la Beò de Blins, festa legata alla cacciata dei saraceni dalla valle, è rallegrata dalle danze occitane dei Les Sarazines, danzatori che animano il corteo e che saltano avanti e indietro sulle "barriere" facendo tintinnare i campanelli appesi alle loro cinture.
Indossano vestiti bianchi decorati con coloratissimi nastri intrecciati e coccarde ed in testa portano un cappello da uomo ricoperto da un velo bianco ricamato e da lunghi nastri colorati che scendono a coprire le spalle e parte del viso.
Il personaggio più bizzarro di tutta la Beò è senza dubbio Lou Turc. Rappresenta lo straniero, un individuo barbaro con un copricapo fatto di specchi che, nonostante sia incatenato al Gendarme, cerca di sfuggire ad ogni occasione pronunciando parole incomprensibili e versi animaleschi soprattutto quando passa vicino a chiese o a simboli religiosi.
Troverà finalmente la sua pace quando sarà battezzato e comincerà anche lui a parlare occitano.
The Beo de Blins , celebration related to the expulsion of the Saracens from the Valley, is cheered from Occitan dances of Les Sarazines, dancers that liven up the procession, jumping back and forth on the wood barriers, clinck the jingle bells hang on their belts.
They wear white clothes decorated with colorful twisted ribbons and rosettes and hats covered with a white embroidered vélo and long colored ribbons that descend to cover their shoulders and partially the face.
The most bizarre character of whole Beò is undoubtedly Lou Turc. Represents the stranger, an individual barbarian with a headdress made of mirrors that, despite being chained to the Gendarme, tries to escape at every opportunity uttering incomprehensible words and animal cries especially when he passes close to churches or religious symbols.
Finally find his peace when he is baptized and begin to speak Occitan.