Personal branding: ecco come diventare una marca. Di Gloria Zaffanella

Creato il 11 dicembre 2014 da Assugoodnews @assunta73

Personal branding: ecco come diventare una marca. Di Gloria Zaffanella

Stiamo per partire con una nuova attività oppure abbiamo deciso di rinnovare il nostro lavoro? Sicuramente la passione e l’impegno che ci mettiamo ci daranno molte soddisfazioni, dato che siamo noi il “motore” di noi stessi. Se, però, vogliamo dare un aiuto ulteriore alla nostra svolta professionale, dobbiamo occuparci anche del personal branding.

Queste due parole sono ormai molto usate, non solo perché l’inglese ha sempre il suo fascino (ed una grande capacità di sintesi), ma anche perché esse fanno riferimento al modo in cui ci si presenta nel mondo, sia quello offline, sia quello virtuale dove non si hanno contatti vis-à-vis con le persone e quindi l’immagine che trasmettiamo dev’essere ben curata e d’effetto.
Il personal branding, infatti, è un ramo del marketing che si occupa della creazione e del miglioramento del proprio brand personale, ovvero di noi in quanto “marca” o, per definirlo più chiaramente, dell’immagine che rimandiamo di noi e che proiettiamo su ciò che facciamo. In pratica, è il modo con cui gli altri ci vedono, ci percepiscono ed è quindi fondamentale imparare a comunicare chi noi siamo nel modo più comprensibile possibile.

Nel mondo del lavoro contemporaneo è indispensabile che ci presentiamo nel migliore dei modi. Ciò detto, non significa che dobbiamo inventarci un’immagine di noi, anzi, essere noi stessi è importante e qualificante. Quello su cui dobbiamo puntare è valorizzare le nostre capacità e i nostri talenti tramite una comunicazione efficace e mirata, per far in modo di essere visti dai potenziali clienti come la persona giusta per rispondere ai loro bisogni o per trovare una soluzione ai loro problemi.

Prima di passare alla fase operativa, però, dobbiamo avere le idee chiare: cosa vogliamo ottenere? A che tipo di persone vogliamo rivolgerci? Quali obiettivi vogliamo raggiungere? A quale fetta di mercato vogliamo fare riferimento?
Rispondere a queste domande è un valido aiuto per dare una direzione alle nostre energie e risorse e concentrarci così verso una meta precisa.
Se vogliamo emergere dalla massa, dobbiamo costruire il nostro personal branding in modo chiaro e duraturo. Da che parte cominciare?

Il web è il posto giusto, perché ci offre ampie scelte per migliorare la nostra visibilità.
Per prima cosa, dobbiamo verificare la nostra presenza online, cioè capire cosa “salta fuori” di noi quando il nostro nome (o quello della nostra impresa, negozio, ecc.) viene digitato in un motore di ricerca – e qui Google è sicuramente il più affidabile.
La fase successiva consiste nel costruire la nostra immagine nel mondo virtuale (oppure migliorare quella che abbiamo già). Per essere parte attiva del mondo del lavoro e farci conoscere dobbiamo essere presenti -e presentabili! – anche in versione digitale.
Possiamo pensare di realizzare un sito internet o un blog, poiché è fondamentale avere uno spazio personale nella rete. Non importa quanto grande sia, ciò che conta sono i contenuti e l’attenzione che gli dedichiamo (la qualità è un requisito importante!). Se siamo alle prime armi sulla rete, un sito può essere più semplice rispetto ad un blog, perché richiede minor “manodopera” quotidiana.

Oltre a questo, dobbiamo pensare di essere presenti almeno su un canale social: Facebook, Twitter, Google Plus, per esempio, abbracciano un pubblico ampio ed aumentano la nostra visibilità.

Non è necessario essere presente su tutti i social (e qui ci sono diverse teorie al riguardo), l’importante è sceglierne almeno uno che ci piace e gestirlo al meglio. I canali social si legano al nostro sito (o blog) ed è quindi utile che ne richiamino la grafica e mostrino il nostro logo, così da essere identificati con maggiore chiarezza e immediatezza. Ricordiamoci, però, di creare pagine sui canali social esclusivamente dedicate al lavoro…non sarebbe proprio il massimo mostrare commenti tra amici a dei potenziali clienti.

Anche il mondo offline è un terreno importante su cui costruire il proprio brand. È vero che si pensa spesso che il web sia la soluzione per tutto, ma la nostra vita si svolge in una realtà concreta, quindi, è bene prenderla in considerazione. Per comunicare “chi siamo” possiamo utilizzare immagini e parole. Ad esempio, proviamo a realizzare un nostro logo. Colori, simboli e una grafica personalizzata sintetizzano il nostro profilo professionale, che dev’essere unico e riflettere una qualità di noi e/o del nostro lavoro. Inoltre, un logo ci rappresenta oggi, ma anche fra diversi anni, perciò è importante scegliere qualcosa che non sia legato alle mode del momento e che non sia troppo stravagante. Inoltre, può essere utilizzato su prodotti di varia natura come gadget, magliette e tutto ciò che vogliamo distribuire per farci conoscere (oppure sulle confezioni dei prodotti che vendiamo).

Naturalmente, il logo non può mancare sul biglietto da visita, un piccolo, ma indispensabile supporto cartaceo per il nostro personal branding. La personalizzazione del nostro mezzo di comunicazione è fondamentale. Come per il logo, è meglio creare un biglietto da visita chiaro, dove i nostri dati personali siano ben visibili, con pochi colori e dei caratteri leggibili. Anche la carta che scegliamo e la dimensione del biglietto trasmettono importanti aspetti di noi e della professionalità che vogliamo comunicare.
Infine, il personal branding può essere fatto anche attraverso volantini, manifesti, cataloghi e tutto l’assortito materiale promozionale, nel caso in cui ciò che offriamo e il pubblico a cui ci rivolgiamo siano adatti. Un volantino, ad esempio, può essere visto come un ampliamento del biglietto da visita e, come tale, deve richiamarne la grafica. L’utilizzo degli stessi temi, colori e simboli è un metodo decisamente efficace per presentarci in maniera uniforme e coerente, permettendo a chi ci vede di identificarci in quel determinato modo.

Costruire il proprio personal branding può essere impegnativo e allo stesso tempo divertente. Ciò che conta è mantenersi coerenti e rimandare un’immagine di noi professionale e ben definita. È vero che l’abito non fa il monaco, ma nel caso del personal branding è fondamentale indossare quello su misura per noi.

Gloria Zaffanella è Public Relation Manager di Stampaprint S.r.l., azienda leader in Italia nel settore della stampa online. Dopo una carriera nel print marketing, Gloria ha studiato le dinamiche del search engine marketing per approfondire le molteplici opportunità di un loro utilizzo congiunto.


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