Personal branding: intervista a Enrico Bisetto di Sestyle

Da Martatraverso

Personal branding. Un concetto interessante ma spesso oscuro ai più, ma che può trasformarsi in un'ottima opportunità di lavoro. Ne parliamo con Enrico Bisetto, che insieme a Damiano Bordignon ha fondato Sestyle.
Proviamo a dare una definizione di ‘personal branding’? Che cosa fa e quali competenze deve avere chi si occupa di questo ambito?
Troppo spesso quando si parla di Personal Branding si tende a identificarlo con la semplice gestione della propria presenza online o, al più, con l'arte di sapersi vendere, ma questa è solo una visione parziale e riduttiva del concetto. Il Personal Branding in realtà possiede un respiro più ampio: è un percorso che parte dalla sfera personale, dal riconoscimento della propria identità e dalla valorizzazione delle proprie passioni (perché è più facile e produttivo essere autentici che sforzarsi tutta una vita di assumere ruoli che non ci appartengono), passa attraverso la sfera della comunicazione e delle relazioni, amplificate anche attraverso un sapiente utilizzo degli strumenti del web sociale, e mira alla realizzazione dei propri obiettivi e quindi, in sostanza, al proprio successo.

Occuparsi di Personal Branding significa dunque riuscire ad avere un visione d'assieme di tutte queste componenti, essere in grado di entrare in empatia con le persone, conoscere le dinamiche della comunicazione, interpersonale e professionale, essere aggiornati sui nuovi media e sull'evoluzione del web, saper gestire una strategia di crescita per obiettivi... e saper trasmettere tutto questo agli altri.

Com'è nata l'idea di Sestyle? Quali sono stati i primi passi per mettere in piedi il progetto?
Sestyle nasce dalla voglia, mia e di Damiano, di metterci in gioco in prima persona, di creare qualcosa che fosse produttivo e soddisfacente per noi e contemporaneamente potesse esserlo anche per gli altri, il resto lo hanno fatto i nostri rispettivi percorsi e interessi, io proveniente dall'advertising e dalla grafica con la passione per il web, lui dalla formazione in ambito di comunicazione e marketing e con una naturale propensione al rapporto con gli altri, beh, non potevamo che trovare il terreno ideale in cui interagire nel Personal Branding. D'altronde Sestyle viene anche da questo, in astrologia il "sestile" è un'angolazione tra pianeti diversi che produce energia positiva dal reciproco scambio.

I primi passi sono stati proprio su noi stessi, capire le rispettive competenze e ambiti di "intervento", sperimentare su di noi quello che poi andavamo a proporre agli altri (cosa che tutt'ora continua, quel "ing" di Branding in fondo rappresenta proprio l'aspetto continuativo di questa attività), quindi la comunicazione, la conversazione sui vari Social Network, il Blog, fino ai lavori coi clienti veri e propri, alla formazione in aula e alle collaborazioni con altri professionisti conosciuti on e off line (il networking è uno dei pilastri fondamentali del PB ma sono convinto anche del nuovo assetto del mondo del lavoro).

Quali sono le principali attività di cui ti occupi?
Otre alle attività che riguardano la gestione del mio brand personale e di quello di Sestyle, e quindi il mantenimento della conversazione sul Web Sociale, l'aggiornamento del Blog con articoli che parlino del Personal Branding e dei vari aspetti che ne sono coinvolti (attività quest'ultima a cui vorrei dedicare più tempo di quanto non riesca a fare ultimamente), per quanto riguarda il lavoro vero e proprio io mi occupo soprattutto degli aspetti più geek e legati alla tecnologia e al design (logo, immagine coordinata, utilizzo degli strumenti informatici e del web), sia in ambito formativo che come consulenza ai clienti. Vedi, per noi è importante non tanto che i clienti ci affidino la loro comunicazione, gestirne noi le strategie di marketing e di crescita, ma piuttosto fornire loro le conoscenze e gli strumenti perché possano "camminare sulle proprie gambe" e diventare indipendenti nel raggiungimento degli obiettivi che si prefiggono, certo mantenendo un ruolo di supporto e coordinamento laddove debbano affrontare scelte, dubbi, problematiche che non riescono a gestire. E poi sperimento, testo, "gioco" con tutto ciò che di nuovo offre il web e la tecnologia e cerco di mantenermi sempre informato ed aggiornato su tutto quello che gira intorno al mondo della comunicazione, del branding, dello sviluppo personale.

Sono necessari un titolo di studio o un percorso precedente particolare? Quali sono i requisiti indispensabili per questo mestiere?
Non saprei dire se possa esserci un titolo di studio più indicato di altri, dalla mia esperienza direi che una formazione umanistica può essere d'aiuto sia per mantenere quella visione d'assieme di cui parlavamo prima, sia per capire più facilmente le persone e i vari aspetti dell'animo umano. Per quanto riguarda il percorso, beh, come puoi vedere da quelli mio e di Damiano, anche in questo caso non c'è una strada universalmente valida, sicuramente una qualche esperienza nell'ambito della comunicazione è necessaria, per il resto una certa varietà di esperienze non può che arricchire il bagaglio di conoscenze con cui si affronta una materia così vasta. Requisiti indispensabili: tanta curiosità (ma questo nella vita in generale), la predisposizione ai rapporti umani (piaci agli altri, e insegni loro a piacere, solo se ti piacciono gli altri), una certa dimestichezza con gli strumenti del web e la voglia di mettersi in gioco, di non sentirsi mai arrivati o dei guru, e "divertirsi" in quello che si fa.

A tuo parere, per lavorare in questo settore è più 'facile' tentare la strada del freelance o iniziare con uno stage presso un'agenzia?
Di certo, come dicevo prima, una qualche esperienza alle spalle nel mondo della comunicazione e/o del marketing serve a darti un po' di "struttura", ma per come stanno ora le cose non sarebbe sicuramente uno stage orientato al Personal Branding, non conosco agenzie che ancora lo trattino esplicitamente, potrebbe essere una soluzione proprio proporlo a qualche agenzia. La strada del freelance è sicuramente più libera e ti permette di focalizzarti meglio sui tuoi veri obiettivi, ma è anche la più rischiosa e potenzialmente dispersiva e non mi sentirei mai di consigliarla come prima esperienza di lavoro. Tutt'altro discorso per chi avesse già esperienza alle spalle, in quel caso libera professione e network tra professionisti per avere un'organizzazione più elastica e versatile e meno rigida e "costosa" rispetto ad un'agenzia troppo strutturata.

Avere un blog ed essere presenza attiva sui social network ha una funzione importante nel far conoscere la propria attività? Quali strumenti non possono mancare?
Blog e presenza attiva, e sottolineo attiva, sui social network sono indispensabili per chi voglia affrontare un'attività come questa (ma non solo) che coinvolge molto sia il web che la comunicazione più in generale, sia per una questione di visibilità, sia per poter testare direttamente le dinamiche della conversazione del Web Sociale (ti fideresti mai dei consigli di un salumiere vegano?). Inoltre sono strumenti che facilitano e amplificano quell'attività di networking che dicevamo fondamentale per ampliare le proprie possibilità di lavoro e collaborazioni. Per gli strumenti fondamentali, oltre ai big 3 (Facebook, Twitter, LinkedIn), al neonato Google+ e al Blog personale direi che sono molto soggettivi, ognuno trova quelli più congeniali alla propria indole e alla propria "voce", l'unica cosa che mi sento di consigliare è di tenere sott'occhio i vari strumenti di content curation (paper.li. scoop.it, storify, amplify etc...), con il sovraccarico di informazioni che il web fornisce attualmente anche filtrare le migliori e fornire un servizio di selezione delle notizie può essere un buon modo per emergere e affermare la propria autorevolezza. Ricordandosi però che tutte queste presenze devono essere presenze di "sostanza", fornire contenuti di valore e dare prova delle proprie capacità, non basta esserci, bisogna essere utili, appassionati, e ispirare fiducia. E senza tralasciare le relazioni offline, eventi, meeting, incontri, spesso le relazioni create online si rafforzano con la presenza fisica.

In sintesi, quali consigli ti senti di dare a chi vuole fare questo mestiere?
Oltre alle varie indicazioni date sopra, rischierò di sembrare banale ma prima di tutto credere in quello che si fa, metterci tutto se stessi (in fondo è uno dei principi fondanti del Personal Branding), provare piacere nell'essere utili agli altri e resistere ai momenti di sconforto e alle sirene del malaugurio che si incontreranno sempre. E poi avere sempre voglia di crescere e migliorare in prima persona e, ancora, di divertirsi in quello che si fa!


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