Personal-mente Daniela Chinea

D. Chinea, Pharmatel

Invitata da Fabrizio Capsoni, sono stata martedì, all'inaugurazione di “Personal-mente”, la mostra con i lavori di Daniela Chinea, presso lo Spazio Manara 15. L'atmosfera era molto piacevole e non mancava certo “materiale” per le public reletions, ma veniamo alle foto.

D. Chinea, Candy fish

Tra le varie opere ha colpito in particolare l'attenzione di tutti – anche la mia – la serie “Segni d'arte”: progetto ancora in progress, con foto di piccolo formato, tutte quadrate e incorniciate. I soggetti? Macro, paesaggi e piccoli dettagli in parte reali e in parte – qui sta il bello - “inventati”. Sì perché Daniela non si limita a inquadrare, scattare e stampare, ma incide, graffia le fotografie per ricostruire, inventare, ricreare.Con una punta a stilo, toglie quello che c'è e disegna quello che non c'è. Ecco allora comparire bollicine sui sassi, casette nel ghiaccio (o tra i copertoni), un cellulare da un blister di pastiglie e una lisca di pesce tra i gradini. Da amante di storia della fotografia, il primo riferimento a cui avevo pensato è Irving Penn e la sua straordinaria serie “Street Material”, per l'inquadratura e la composizione che “spersonalizzano” il luogo, rendendolo irriconoscibile; ma qui credo che l'intento sia anche ironico e nel complesso risulta molto gradevole.Andate a vedere la mostra, è aperta fino al 6 giugno.

D. Chinea, Senza tempo

D. Chinea, La stagione della fede

D. Chinea, A lisca di pesce

D. Chinea, Gei