3° Articolo: La malattie di Crohn
La m. di Crohn è una malattia infiammatoria dell’intestino, della quale non si è potuta confermare la natura infettiva. I sintomi principali sono i dolori addominali, con diarrea e una leggera febbre persistente. Le complicazioni sono di natura ostruttiva o si presentano sotto forma di fistole, tanto che chi ne è affetto crede spesso di avere due malattie diverse. Oltre all’ostruzione si hanno anche perforazioni, infezioni, emorragie e, più raramente, processi cancerosi. I soggetti che soffrono perdono proteine e sostanze nutritive, per cui diminuiscono di peso notevolmente.
Non si conosce la causa della malattia, ma sembra probabile che il sistema immunitario vi giochi un qualche ruolo, in senso autoimmune, ovvero l’organismo attacca se stesso.Giacchè si riscontra un’associazione tra la malattia di Crohn e talune psicopatologie si è comunemente portati a credere che le seconde siano una conseguenza della gravità della malattia stessa. Tuttavia, anche se l’argomento non è ben visto, talune psicopatologie sono antecedenti al disturbo di Crohn. I soggetti che soffrono di questa malattia sono spesso depressi e hanno una predilezione per le situazioni in cui possono esercitare un estremo controllo di sè e degli altri. Nella mia esperienza di psicoterapeuta succede spesso che migliorato lo stato psicopatologico è utile indagare la condizione di funzionamento del colon in quanto i pazienti non sempre associano tale sofferenza ad una condizione emotiva. Così sovente si scopre che questi pazienti già sono in trattamento medico internistico. In questi casi la psicoterapia è complementare a tali trattamenti.Studi effettuati su famiglie di controllo hanno evidenziato che i soggetti da questa patologia non attraversano la crisi adolescenziale, nè rompono il cordone ombelicale con i propri genitori o i loro sostituti simbolici.
L’ ipotesi secondo la quale pazienti con malattia di Crohn e pazienti con coliti ulcerose presentano gli stessi tratti di personalità è convincente, anche se il numero di osservazioni condotto su pazienti affetti da rettocolite ulcerosa è nettamente superiore a quello sulla malattia di Crohn. Anche Mc Kegney, nel suo studio controllato, sugli eventi stressanti, su 21 pazienti affetti da colite ulcerosa e su 19 pazienti con m. di Crohn, riporta un’elevata incidenza di perdite/separazioni ( 86% dei paz. con c. ulcerosa e 68% di quelli con m. di Crohn) prima della comparsa della sintomatologia clinica.