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PERSONE di FAZAL SHEIKH

Creato il 30 luglio 2010 da Catone
Una cosa è fotografare un gruppo di persone e un’altra è cercare di capirle. Per questo ci vuole tempo e pazienza. Il divario è tra la vostra religione, la vostra politica, la vostra condizione economica, la vostra lingua e quelle delle persone che vi stanno di fronte.
Viaggiare ed osservare con attenzione e simpatia gli abitanti delle terre che attraversava è stata la pratica che Fazal ha seguito fin dall’inizio. Il suo lavoro si è svolto spesso tra gli sfollati cacciati dalle loro terre natie da guerre civili, siccità e carestia persone che lottano per sopravvivere, per anni, in campi profughi, dove l’equilibrio della vita viene ben presto distrutto.
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image Hadija and her father Badel Addan Gadel, Somali refugee camp, Mandera, Kenya © Fazal Sheikh 2009 © Fazal Sheikh
Ha lavorato nei campi in Kenia, Malawi e Tanzania, dove si sono rifugiate le persone fuggite dai conflitti in Sudan, Somalia, Mozambico e Ruanda.
A metà degli anni ’90, è entrato in contatto con i rifugiati afgani fuggiti dopo l’invasione russa del loro paese.
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Aus/From "Afghan Children born in Exile", 1998 Fotomuseum Winterthur . CH – Winterthur  © Fazal Sheikh www.fotomuseum.chclip_image002
Aus/From "Afghan Children born in Exile", 1998 Fotomuseum Winterthur . CH – Winterthur  © Fazal Sheikh www.fotomuseum.chclip_image003
Aus/From "Afghan Children born in Exile" Fotomuseum Winterthur . CH – Winterthur  © Fazal Sheikh www.fotomuseum.ch
Ritornato alla fine di quel decennio nei campi in Kenia ha scoperto di aver fotografato i bambini di dieci anni prima, ora diventati adolescenti.
Da allora ha lavorato in Messico, Cuba, Brasile e, più recentemente in India (un suo libro “Maksha” esamina la vita delle vedove diseredate).
clip_image001Foto de la serie Moksha © Fazal Sheikh
In tutti questi contesti le sue fotografie non risultano drammatiche, ma contemplative e rispettose, prodotte da un occhio intelligente ed attento.
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Nel 2000 ha fondato l’International Human Rights Series, che in collaborazione con gallerie internazionali, istituzioni e organizzazioni dei diritti umani usa pubblicazioni, mostre ed internet per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone.
TRABAJOS DEL FOTÓGRAFO“Kenia” (1989-1991) y “Sudáfrica” (1991): primeros trabajos del fotógrafo.
“A Sense of Common Group, África del Este” (1992-1994): fotografías de campamentos de refugiados de Kenia, Malawi y Tanzania.
“The Victor Weeps” (1996-1998): retratos de refugiados afganos qe llevaban viviendo en la frontera casi veinte años.
“A camel for the Sun”, Somalia (1999-2000): retratos de tres campamentos ubicados en los alrededore de Dabaab-Ifo, Hagadera y Daga-Haley
“Ramadán Moon – Holanda” (2002): serie de fotografías que narra la vida de una mujer somalí en Ámsterdam.
“Simpatía”,  Brasil ( 2001): imágenes de los inmigrantes del Gran Sertao brasileño.
“Moksha” (2003-2005): imágenes de algunas de las miles de viudas que llegan a Vrindavan para esperar su muerte, en la India.
“Ladli” (2005-2008): retratos sobre la discriminación que sufren las mujeres en India.
>http://www.fazalsheikh.org/main/home.htm

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