L’occasione di una carissima amica che affronterà il suo viaggio di nozze in Perù mi porta a mettere finalmente di nuovo mano al blog (mamma mia, è da tantissimo che non lo aggiorno!) per dedicarle un post. Ho pensato che per una persona che per la prima volta si trova ad organizzare un viaggio di questo tipo può essere utile un piccolo vademecum per sapersi orientare. Ho stilato 10 punti, ma altri ne possono venire in mente e anzi facciamo così: questo è un post aperto: cosa avreste voluto sapere sul Perù prima di partire? O cosa consigliereste a chi si accinge a compiere questo viaggio?
- Se volete fare un tour del Perù, passate a Lima il minor tempo possibile. La metropoli è sterminata, per muoversi bisogna per forza utilizzare i taxi e i mezzi pubblici, autobus e collectivos, ma solo se siete particolarmente avventurieri! Quanto ai taxi bisogna far attenzione, perché in Perù chiunque per arrotondare può decidere di fare il taxista. E la criminalità sui taxi è all’ordine del giorno. Bisogna dunque informarsi presso l’hotel o la struttura che vi ospita su quali siano i taxi di cui fidarsi e quelli da evitare.
Una cosa cui non darete mai sufficiente importanza, e che però vi potrebbe buttare particolarmente a terra se non siete stati previdenti, è il mal d’altura: vi colpisce quando raggiungete Puno sul lago Titicaca, perché l’altitudine e l’aria rarefatta cui non siete abituati busseranno alla vostra testa e al vostro stomaco. Anche se il vostro arrivo a Puno è graduale, perché la raggiungete per forza di cose soltanto via autobus con 6 ore di viaggio da Arequipa o 11 ore da Cusco (a seconda del vostro itinerario), in ogni caso è difficile che non avvertiate un minimo di fastidio. La soluzione che vi consiglieranno sarà quella di bere un bel mate di coca che in hotel trovate a disposizione già nella hall: acqua calda e foglie di coca essiccate da mettere in infusione; il gusto non è particolarmente amaro mentre masticare le foglie, come fanno i locali, quello sì che può essere disgustoso. Il mal d’altura comunque, a meno che non siate particolarmente delicati, non dura tantissimo: già il secondo giorno di permanenza sul lago vi sarà passato tutto. - Nei mercatini e nei negozietti di souvenirs vi farete conquistare dai tipici berrettini peruviani e dalle sciarpe coloratissime: vi diranno che è alpaca e voi penserete di aver fatto un affarone perché costa veramente poco! In verità i prodotti artigianali in vero alpaca costano molto di più ed è raro che li troviate sulle bancarelline di souvenirs di Cusco, Arequipa o Aguas Calientes. Questi mercatini sono ottimi per fare regalini, ma per voi, se volete riportarvi a casa qualcosa di autentico, assicuratevi che ciò che state per acquistare sia davvero alpaca. Come lo riconoscete? I colori sono più sobri, la morbidezza è una cosa meravigliosa, e al tatto i prodotti in alpaca risultano freddi, per esempio. Tutto il resto è lana, e fibra sintetica.
- Se 11 ore per andare da Cusco al Lago Titicaca, o viceversa, vi sembran troppe, sappiate che però sono quelle meglio spese: gli autobus granturismo, intanto, sono decisamente confortevoli e quasi non pesano le ore passate a sedere; e poi, soprattutto, quando vi ricapita di vedere l’anima Quechua, l’anima più autentica del Perù, quella delle Ande, dove la gente, vestita in abiti tradizionali, vive ancora in casette sparse qua e là lontane dall’unica strada e che sono capaci di aspettare ore prima di poter avere un passaggio a bordo dei collectivos; dove il paesaggio aspro vi sovrasta, mentre qua e là scorgete mandrie di lama al pascolo controllate da un bambino talmente piccolo che vi chiedete come possa fare ad avere già tutta quella responsabilità; dove man mano che vi allontanate da Cusco i paesi vanno rimpicciolendo e sparendo e voi per km e km non incontrate nulla e nessuno, solo ed esclusivamente le Ande desertiche. Se devo scegliere cosa mi è piaciuto di più del Perù, sicuramente il viaggio da Puno a Cusco è ai primi posti.
- Un altro viaggio paesaggisticamente molto bello è il viaggio in treno da Ollantaytambo ad Aguas Calientes per andare a Macchu Picchu. Il treno, unico mezzo di trasporto e unica via per arrivare ad Aguas Calientes, costeggia il rio Urubamba lungo il suo percorso tra montagne rigogliose e foreste verdissime e fiorite; ogni tanto scoprirete che il treno è costretto a fermarsi perché lungo i binari camminano alcuni degli abitanti di queste terre: case isolate, non villaggi veri e propri, ancora una volta un’espressione dell’autentica vita da queste parti. Il Perù investe molto sul turismo per diventare un paese emergente, ma rischia, e in molti casi l’ha già fatto, di compromettere l’anima delle sue tradizioni. Tuttavia la lingua Quechua, la lingua che parlavano gli Inca, è ancora praticata e anzi insegnata a scuola, perché il più importante dei saperi non vada perduto.
- Macchu Picchu è il momento centrale del vostro viaggio, che ve lo dico a fare? Non siete stati in Perù se non avete trascorso una giornata tra le rovine di Macchu Picchu. L’antica città sacra inca, nascosta tra le montagne e le foreste, è qualcosa di assolutamente magico. Arrivate all’alba, godetevi la vista panoramica sulla città: è uno dei panorami più famosi del mondo, ma averlo davanti ai propri occhi è tutta un’altra cosa rispetto ad ammirarlo in fotografia! Per visitare Macchu Picchu, per orientarvi tra le sue rovine, dovete essere preparati (a meno che non vogliate affidarvi ad una delle tante guide che vi offriranno i loro servigi all’ingresso del sito): procuratevi all’inizio del viaggio una guida scritta del parco e oziosamente studiatevi il percorso; quando sarete sul posto vi darà soddisfazione riuscirvi ad orientare da soli e riconoscere ciò che avete davanti. Da non perdere: la foto ricordo con i lama che pascolano nel grande cortile e sui terrazzamenti di Macchu Picchu.
- E’ una chicca che secondo me vale la pena: Sillustani, su un altopiano poco distante dal lago Titicaca. Fatevi chiamare un taxi dall’hotel e prenotatelo per tutto il pomeriggio. Fatevi portare in questo brullo angolo di mondo dove il giallo della terra e delle chullpas si incontra col profondo blu del lago. Le chullpas sono antiche tombe a forma di torre che caratterizzano il paesaggio e lo rendono unico. E se passando di qui vi ritrovate immersi in una mandria di alpaca al pascolo… beh, avete sbancato! Il taxista poi probabilmente vi vorrà portare a visitare la casa di qualche abitante lungo il tragitto. Fidatevi, anche se l’abitante di autentico non ha nulla, perché quasi sicuramente vive a Puno e si reca nella sua casetta tipica acchiappa-turisti apposta: è comunque un’occasione per vedere da vicino uno spaccato del mondo rurale peruviano. State al gioco, e quando vorranno vendervi una coperta di alpaca più grossa della vostra valigia rifiutate con fermezza ma con gentilezza. Oppure acquistatela, fate voi.
La Lizard Chullpa a Sillustani
- Il centro di Cusco è decisamente turistizzato. Ciò vuol dire che incontrerete più turisti che peruviani, che troverete il McDonald accanto alla Cattedrale, e che, comunque, la città è decisamente tranquilla. Se volete trovare un angolo di puro Perù anche a Cusco, però, dovete uscire appena dalla porta della città e entrare al mercato coperto di San Pedro. Lì, nel reparto alimentari, avrete visioni che non credevate possibili (come i musi di mucca pronti per essere venduti) e troverete sacchi e sacchi di mais dai mille colori, di verdure coloratissime molte delle quali non avete mai visto e non rivedrete più, e poi ancora pani e formaggi… E sono i Cusqueñi veri che vengono a fare la spesa qui, anche perché i turisti, se non vanno al Mc o da Starbucks, andranno sicuramente in qualche ristorante più o meno turistico in centro…
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A proposito di cibo, a molti può non piacere, ma la cucina peruviana per alcuni (per noi per esempio) è stata una rivelazione! Il cheviche, a base di pesce, va provato, così come il rocoto relleno (un peperone ripieno) e la carne di alpaca. Se siete coraggiosi e riuscite a superare l’idea di star mangiando un topo gigante, dovete provare il cuy, il porcellino d’India: ne vedrete in giro, vivi, con la loro bella pelliccia grigia, e direte “che carini!”; poi li vedrete cucinati e inorridirete “che schifo!”. Si tratta di un piatto tipico della zona di Cusco, dove viene fatto al forno o allo spiedo: di carne non ne ha tanta, viste le dimensioni, ma posso assicurare che quel poco che si riesce a ricavare (e che rispetto agli altri piatti ha un costo elevato) è molto saporito! Ah, tra le bevande, vincete le vostre perplessità e provate quella cosa gialla che si chiama Inka Cola e che in Perù viene bevuta più della Coca-cola. Poi sappiatemi dire cosa ne pensate…
- Non stupitevi, e soprattutto non agitatevi, se negli aeroporti piccoli, come Cusco ad esempio, vi apriranno la valigia estraendone il contenuto e facendo domande strane su qualsiasi cosa abbiate all’interno. Con questi controlli vogliono assicurarsi che in valigia non si trovino insieme fiammiferi, e inneschi; di conseguenza sono attenti anche ai combustibili, ovvero agli alcoolici. Gli operatori, soprattutto se non c’è molta coda al check-in, controllano tutto meticolosamente e possibilmente commentano. Non spazientitevi, cercate di mantenere la calma perché più vi innervosite, più lo fanno per dispetto. Se invece c’è coda il controllo è più rapido. Il consiglio? Non abbiate fretta di essere i primi a fare il check-in… tanto in Perù, i peruviani di fretta non ne hanno…
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