Perugia, capitale della Pop-Art e di Haring

Creato il 20 maggio 2011 da Harimag

Chi non ha mai visto le opere di Keith Haring? Lui è uno dei più famosi artisti e writer statunitensi degli anni ’80, e sessanta sue opere originali, tra serigrafie, offset e installazioni, saranno in mostra a Perugia, dal 21 maggio al 3 luglio, al Centro Servizi Alessi, che si trova a pochi passi dal centralissimo corso Vannucci.

«L’arte è per tutti, è questo il fine a cui vogliono lavorare», diceva Haring, morto a trentun anni di AIDS, dopo aver riqualificato con le sue opere i muri di New York e di numerosissime altre città in tutto il mondo. Nel 1982 ha dipinto i suoi graffiti sul Palazzo delle Esposizioni e lungo una linea della metropolitana a Roma, e nel 1985 ha decorato gli interni del negozio Fiorucci a Milano.

C’è bisogno di dire che le sue opere non sono più lì? Giacché in Italia l’arte la capiamo, i murales di Roma sono stati cancellati rispettivamente nel 1992 e nel 2001, mentre quelli milanesi sono stati strappati e venduti all’asta dalla galleria francese Binoche, e adesso abbelliscono collezioni private in ogni parte d’Europa.

Perugia, però, ha deciso di dedicare ad Haring e alla pop-art l’intera mostra, accostando a quelle del graffitaro opere di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Mario Schifano e Franco Angeli. Ma il protagonista sarà comunque il newyorkese, al quale è stato dedicato il puzzle più grande del mondo – anche quello in mostra a Perugia – intitolato Keith Haring Double Retrospect, ideato da Ravensburger.


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