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Perugia: La “chiacchierata” storia dell’assessore Ferranti

Creato il 18 ottobre 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Ciuenlai

La vicenda del Passaggio a Sel dell’Assessore Monia Ferranti e di alcuni ex militanti del Pdci di Perugia, è lo specchio della politica di questi tempi. Qualcuno l’ha definita una classica operazione di “riciclaggio”. Non so se serva applicare etichette, quello che so è che i tempi e le modalità sono perlomeno sospette.

Primo: il tesseramento è avvenuto con una tempistica ad orologeria; “a buco a buco” per poter partecipare al Congresso di Sel e a pochi mesi dalle elezioni amministrative che interesseranno anche il Comune Capoluogo.

Secondo: Il passaggio, a giudicare dai toni del comunicato dei circoli di Sinistra Libertà ed Ecologia di Perugia, si è verificato “all’insaputa” dei responsabili di quel partito, che si sono trovati, il giorno dopo, a gestire una situazione delicata dentro il centrosinistra, senza esserne minimamente responsabili. Semplice amnesia che assomiglia tanto ad una scorrettezza o preciso calcolo politico?

Terzo: all’operazione non hanno fatto seguito le dimissioni da assessore comunale, come nel caso (da manuale della correttezza)di Giuliano Granocchia o l’esclusione dalla Giunta per iniziativa del responsabile dell’esecutivo, come nel caso di Stefano Felicioni, che avrebbero tacitato qualsiasi illazione sullo scopo dell’ iniziativa.

Il gossip politico di Corso Vannucci o della solita “Radio Scarpa”, indica la vicenda, come una questione interna a Sel. Sarebbe stata sponsorizzata da un gruppo formato in prevalenza da ex “rifondatori”, che vorrebbe modificare gli attuali assetti del partito al prossimo Congresso utilizzando, dicono i loro avversari, “le solite pratiche di gonfiamento degli iscritti dell’ultimora” e dallo stesso Boccali che non avrebbe gradito il si degli attuali dirigenti allo svolgimento delle primarie di coalizione del centrosinistra per la nomina del candidato a sindaco del capoluogo. Come si sa, l’attuale primo cittadino punta ad ottenere il placet di tutta la coalizione alla sua reinvestitura, per stoppare le manovre dentro il Pd a favore delle primarie. Ci sarebbe già un candidato “garante dell’operazione” per la segreteria provinciale dei vendoliani. Chi? Ma naturalmente uno dei nuovi iscritti portati dalla Ferranti, il semprevivo Francescaglia. Verrebbe da dire; altro amico di Boccali, altra corsa. Una novità “sconvolgente” (Francescaglia) nel panorama della politica e della sinistra perugina. Al di là dei possibili “giochi di palazzo” tutti da verificare e naturalmente da prendere con le dovute precauzioni, se non con le molle, la cosa presenta oggettivamente tutti i crismi di una “conversione fulminante sulla via di Palazzo dei Priori”.

Si credeva che queste fossero pratiche riservate solo ai “correntisti” del Pd e invece, giorno dopo giorno, si scopre che hanno sede e albergano anche presso alcuni gruppi “radicali” dell’altra sinistra. Ma non è detto che questo sia il caso di Ferranti & soci. Tutto ciò può anche essere catalogato semplicemente come una malignità messa in giro dai soliti maldicenti, per screditare qualcuno. Bene! L’Assessore e la sua compagnia possono stupirci con effetti speciali, possono dimostrare il contrario, mettendosi a disposizione del loro nuovo partito, cominciando a fare qualche anno di gavetta e di militanza spicciola, rifiutando qualsiasi incarico istituzionale o di vertice. Come dicono a Perugia? E’l sente!

 

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