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Perugia: le motivazioni della sentenza che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Fatta a pezzi l’ipotesi colpevolista

Creato il 15 dicembre 2011 da Stenazzi

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. E sono un ben duro colpo alla sentenza di condanna emessa in primo grado. Ecco che cosa scrivono i giudice della corte d’appello: «La Corte d’Assise di primo grado ha avvertito la necessità di cogliere un movente che però, mentre non è corroborato da alcun elemento di prova, è esso stesso niente affatto probabile». I giudici poi scrivono che «La scelta improvvisa da parte di due giovani, bravi e disponibili verso gli altri, del male per il male, così senza altra utilità, tanto più incomprensibile perché diretta a sostenere l’azione criminosa di un giovane, Rudy Guede, con il quale essi non avevano nessun rapporto, e diverso dalla loro storia personale, carattere e condizione umana». Come dire: ma perché avrebbero dovuto essere complici di Guede, con il quale non avevano nessun rapporto? Ancora: si parla di «insussistenza materiale» degli elementi che in primo grado hanno portato alla condanna. Si dice che in primo grado, nelle motivazioni della sentenza, è stato usato per 39 volte il termine probabile. Il movente «non è corroborato da nessun elemento di prova». Per i giudici d’appello tutti gli elementi sono venuti meno nella loro materialità: così per l’ora della morte accertata accertata dall Corte di primo grado dopo le 23 e individuata da questa corte intorno alle 22.15; così è per le indagini genetiche effettuate dalla polizia scientifica ….per l’individuazione dell’arma del delitto; per l’individuazione di Amanda Knox e Raffele Sollecito nella stanza del delitto». La giuria si spinge anche a dire che «l’analisi dei singoli elementi su cui si basa l’ipotesi di concorso induce quantomeno a dubitare della partecipazione di più persone al delitto». Come dire: nulla prova che con Rudy Guede, la notte in cui fu uccisa Meredith Kercher, ci fosse qualcun altro.


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