Riceviamo e pubblichiamo
Sono trascorsi più di cento giorni dallo storico insediamento della Giunta Romizi, oggi i cittadini si chiedono e non senza amare perplessità, cosa stanno facendo i nuovi inquilini a Palazzo dei Priori, per quel cambiamento tanto atteso e propagandato durante l’ultima campagna elettorale.
Per questo ogni cittadino non dovrebbe lasciarsi scoraggiare limitandosi solo a criticare, ma dare il loro contributo propositivo e costruttivo.
Certo, la nuova Giunta non ha il compito facile per realizzare nuovi interventi utili ai cittadini, entrando nel Palazzo, ha trovato le casse semivuote con un deficit di bilancio considerevole, che ha costretto i nuovi amministratori, a varare l’ultimo bilancio preventivo, con nuovi aumenti delle tasse per i servizi pubblici.
Dopo aver aumentato il gettito fiscale, la nuova amministrazione sarà costretta a tagliare una parte dei contributi in alcuni servizi cominciando dagli asili nido ed altri interventi a favore delle fasce più deboli, oltre alla Cultura, nonostante l’ambizione dei precedenti amministratori, di far diventare Perugia la Capitale Europea.
Se oltre ai tagli per i servizi pubblici e la Cultura, la nuova amministrazione decidesse di intervenire con fermezza e senza tentennamenti, anche sulla riduzione delle spese per l’apparato dirigente comunale, questo risponderebbe alle tante sollecitazioni avanzate in questi ultimi anni, sia dagli stessi membri dell’attuale amministrazione, oggi al potere, come da parte dei cittadini e degli stessi dipendenti comunali.
Interventi sul taglio del numero dei dirigenti comunali, per ora non si avvertono decisioni concrete, se non risposte preoccupanti nel prorogare di volta in volta le scadenze di quelli che dovrebbero essere stati rimossi a fine mandato il 30 giugno scorso.
Perché tanta esitazione a decidere di mettere fine a questo spreco di risorse economiche, che vanno a danno dei contribuenti, quando potrebbe essere deciso un accorpamento di alcune unità operative e di settori che svolgono attività correlate fra loro?
Si ha paura di scontentare questo o quel personaggio politico facente parte dello stesso gruppo di governo? O si vogliono mantenere logiche di potere consolidato, dalle precedenti amministrazioni che non hanno nessun interesse a favorire il cambiamento e la produttività dei servizi a favore dei cittadini?
La voce di Scarpa libera