Un pranzo con del pesce pescato è il nuovo status symbol per chi vuole entrare nel gotha di chi conta. Se negli anni ’70 e ’80 te la cavavi con una macchina e un orologio buono, magari a rate, magari pagandoli per anni, ora la musica è cambiata. Si va ai ristoranti dove si serve pesce rigorosamente pescato nei mari greci, non importato, non surgelato, non allevato, non scherziamo.Le azioni di chi è a caccia di prestigio sociale salgono vertiginosamente se viene visto nei ristoranti giusti, quelli che contano, diventati ormai la borsa dello status sociale. I più raffinati ordinano cernie, orate e dentici. Aragoste e scampi fanno sempre il loro bel effetto ma in genere vengono lasciati ai parvenue. I veri intenditori ordinano altro.Così, se prima si andava in banca a chiedere un mutuo per la casa o un finanziamento per la macchina o per le vacanze, tra un po’ ci si andrà per chiedere un finanziamento per investire nella “borsa della gastronomia” e cominciare così la scalata sociale.Si sa che le banche di questi tempi hanno il braccino corto, ma se ce la fate a ottenere il finanziamento o se avete di vostro dei soldi da investire, la visita a un ristorante di lusso per esibire la vostra cultura ittica è un must oltre che una mossa intelligente. Per l'occasione ecco alcuni suggerimenti per non sembrare dei dilettanti allo sbaraglio:
- curare l’outfit; è indispensabile per sentirvi parte della “compagnia”
- ordinare i pesci più cari; in fondo il finanziamento l’avete ottenuto
- evitare i crostacei (voi siete raffinati)
- non chiedere di farvi pulire il pesce; un fine intenditore sa come pulirlo e ci gode a farlo
- voi sapete quale vino si abbina con il pesce ordinato. Chiedete la lista dei vini ma scegliete voi.
- chiedete sempre informazioni, più che potete, sul pesce che vi interessa ma MAI se è pescato; è pleonastico e voi sarete guardati con sospetto: "ma dove crede di essere entrato!!!"
Eh si, la vita è complicata!!!!La ricetta che segue, molto semplice da fare ma lussuriosa, era in voga negli anni ’60 e ’70, ora quasi dimenticata. Faceva parte di quella che veniva definita "cucina borghese" che tentava di prendere le distanze dalla cucina contadina con l'utilizzo di salse come la maionese e la besciamella che le davano un'aria come dire..... francese!
Ingredienti:- 1 pesce da 1 kg da far bollito (cernia, merluzzo, nasello)- 2 patate - 1 carota- 1 costa di sedano- 1 cipolla- qualche grano di pepe nero- sale- 3 – 4 cetriolini sott’aceto- 2 cucchiai di capperi sott’aceto- maionese (fatta in casa)Procedimento:Per prima cosa preparare la maionese. Io uso ormai il metodo del “barattolo”. Un uovo freddo da frigo, 230 gr. di olio di semi freddo da frigo, 2 cucchiai di aceto bianco, un pizzico di sale, mezzo cucchiaio di senape. Mettere in questo ordine gli ingredienti in un barattolo di vetro munito di tappo (così non bisogna travasare) e immergere il nimipimer che deve toccare il fondo del barattolo. Accendere e restare fermi per alcuni secondi. Sollevare e muovere su e giù finchè non si ottenga la maionese. Metodo infallibile!Pulire il pesce e lavarlo. Pelare le patate e la carota, sbucciare la cipolla, lavare tutte le verdure e metterle a bollire con i grani del pepe in acqua abbondante leggermente salata. Dopo 20 minuti aggiungere il pesce intero o tagliato a metà e far bollire per 20 minuti indicativamente, ma ovviamente dipende dal tipo di pesce e dalla grandezza.Ritirare dal fuoco, togliere il pesce, sistemarlo in un piatto e lasciar raffreddare. Togliere anche le verdure. Tagliare a dadini la carota e le patate. Quando il pesce si sarà raffreddato e si potrà maneggiarlo con le mani, pulirlo da pelle e spine molto scrupolosamente e tagliarlo a pezzi piccoli.Sciacquare e asciugare bene i capperi. Tagliare a dadini qualche cetriolino. Mescolare il pesce con le verdure, i cetriolini e i capperi. Aggiungere un quarto della maionese e mescolare bene.Sistemare il pesce sul piatto di portata coprendolo di maionese e decorando con pezzetti di carota, cetriolini e capperi.
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