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Pesci d'aprile

Da Lacocchi @laCocchi
"Sai cosa vorrei?"
"Eh, cosa vorresti, no sentiamo."
"Vorrei uno di quei colpi di fulmine di cui parlava la Liz Taylor ieri sera in tv."
"Cosa?"
"Si, si. Lei ha detto che praticamente con il suo primo marito si sono incontrati che lui era mezzo sbronzo dalla sera prima, e non riusciva a tenere in mano la tazza del caffè. E lei gli ha detto: "Vuoi che ti aiuti?" E lui le ha detto: "Grazie" e lei poi gli ha tenuto la tazza mentre lui beveva il caffè, e si guardavano negli occhi. Che romantico."
"Si, magari lui le guardava tipo i capelli, o il naso, o le tette. Se era ancora sbronzo. E poi magari ha vomitato appena finito la tazza del caffè."
"Si ma devi rovinare sempre tutto. Che palle."
"No, vabbè, scusa, vai avanti. Dai allora, cosa vorresti?"
"Vorrei uno di quei colpi di fulmine li, quelli che incontri un tizio per caso in giro per la città, scatta la canzone d'amore..."
"Ma dove scatta, scusa?"
"Ma si, dai, nella tua testa. E poi vi fermate, tutti e due. E vi guardate negli occhi da lontano, e siete ancora uno da una parte della strada e tu dall'altra. E allora vi avvicinate, state attraversando la strada, il cuore batte fortissimo, è già amore."
"E poi lui si avvicina e ti accorgi che non è proprio James Dean, e gli dici:
"Ammazza che brutto che sei oh. Era un pesce d'aprile?""
"Stronza."
"Pesce d'aprile."
(Dialogo liberamente ispirato dal mio status di oggi su Facebook. E dal documentario ad alto tasso lacrimoggeno su Liz Taylor di ieri sera. E dal fatto che mezz'ora prima io, sorella Petulans e cugino Robbah avevamo condito il tutto con una puntata di Jersey Shore. 
Che ha un che di lacrimoggeno forse nelle unghie al plexiglass della nostra amata Snookie.)

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