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I ricercatori del Marine Science Institute dell'Università del Texas si sono accorti di un fenomeno curioso e preoccupante che da anni sta colpendo una famiglia di pesci che vive nel Golfo del Messico: man mano che l'acqua del golfo si fa sempre meno ossigenata, i pesci della famiglia Sciaenidae sviluppano delle deformazioni agli organi sessuali.
Non è ancora chiaro come i pesci possano sviluppare questo tipo di malformazioni, ma è ormai confermato che la causa sia la scarsa presenza di ossigeno disciolto nelle acque del golfo: le femmine di scienidi, se immesse in un ambiente ipossico per circa 10 settimane, mostrano lo sviluppo di organi sessuali simili ai testicoli maschili.
La zona interessata da questo tipo di malformazioni è quella che viene definita "Gulf Dead Zone", la regione del Golfo del Messico in cui si concentrano gli scarichi di liquami cittadini e agricoli provenienti dal Mississipi. A scadenze regolari questi rifiuti causano esplosioni demografiche di alghe e microrganismi, ma gli effetti riscontrati sugli scienidi lasciano pensare che le conseguenze di un ambiente dallo scarso contenuto di ossigeno possano essere state sottovalutate fino ad ora.
Le analisi di laboratorio hanno mostrato che le femmine di scienide mostrano livelli di aromatasi inferiori al normale. L'aromatasi regola la produzione di estrogeni, ormoni fondamentali per il corretto sviluppo delle ovaie: non fa altro che catalizzare la sintesi degli estrogeni a partire dagli androgeni, trasformando un pesce maschio in femmina. E dato che il cervello di questi pesci consuma il 20% dell'ossigeno utilizzato dal pesce, un ambiente ipossico può mettere in seria crisi l'apparato ormonale degli scienidi.
"Se il livello di ossigeno si abbassa, ha effetti sul cervello, sugli ormoni e sui peptidi che produce" spiega il co-autore della ricerca M.S. Rahman.
Come per altre specie di pesci, gli organi sessuali degli scienidi sono inizialmente maschili per ogni individuo, per poi modificarsi sulla base della produzione di estrogeni. I ricercatori temono che i bassi livelli di estrogeni riscontrati nei pesci siano stati causati dall'ipossia, con la conseguenza di portare le ovaie dei pesci a regredire alla forma di tessuto testicolare.
Gli organi sessuali osservati nelle femmine sono più piccoli di quelli di un normale maschio. Alcuni organi malformati contenevano sperma, anche se del tutto privo della capacità di fecondare delle uova. Le alterazioni subite dalle femmine di scienide hanno avuto come conseguenza una forte riduzione del numero delle uova prodotte dai pesci di questa famiglia, e la generazione di più individui maschili che femminili.
Gli scienziati sospettano che questo fenomeno osservato negli scienidi possa verificarsi anche in altre famiglie di pesci, e mettere a serio rischio le loro possibilità di sopravvivenza sul lungo termine. "Gli scienidi sono pesci molto comuni, ma non sono immuni dal collasso. Per cui cose come questa possono fare una grande differenza" dice Prosanta Chakrabarty, biologa marina della Louisiana State University.
Gli scienidi fanno parte di una famiglia che include decine di altre specie di pesci, comprese alcune pescate su grande scala per il mercato alimentare. "La gente mangia gli scienidi, anche se ci sono attività di pesca più importanti nel Golfo" spiega Charles Jagoe, tossicologo della Florida A&M University.
"E se queste condizioni stanno influendo sulla riproduzione dei pesci" continua Jagoe, "potrebbero causare un declino della popolazione e avere un impatto sulle risorse ittiche e sull'economia delle comunità di pescatori. Il Mississipi è lo scarico di un terzo del Paese, e ci sono impianti di trattamento dei liquami e fabbriche di ogni tipo che scaricano sostanze chimiche nel fiume...e alcune di queste interferiscono con la riproduzione dei pesci. E ora abbiamo questo secondo elemento, in cui il poco ossigeno disciolto nell'acqua a causa dello scarico di liquami sembra essere in grado di causare effetti sulla riproduzione dei pesci".
Female Fish Develop "Testes" in Gulf Dead Zone
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