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Pesto for dummies

Da Paola_granieri
Se mi seguite dovreste conoscere la mia passione per la cucina.
L'ho ereditata da papà, c
he cucinava per passione ed è sempre stato un buongustaio.
Seppure mediamente conservatore e abituato alla cucina della sua terra, la Lucania, mi rendevo conto che, nonostante a volte trafficassi in cucina con cose a suo avviso assai bizzare, tradiva una certa soddisfazione nel vedermi cucinare.
Quando mi capitava di preparare qualche manicaretto da portare ad una cena tra amici, si appostava in silenzio e guardava curioso. Se preparavo qualcosa di troppo strano magari scuoteva il capo, se invece era una cosa che sarebbe potuta piacergli mi faceva domande sulla ricetta e io gli rispondevo che un giorno l'avrei cucinata anche per lui per fargliela assaggiare.
Ogni tanto con i dolci facevo una torta grande da portare via e lasciavo da parte un po' di impasto per fare una tortina da lasciare ai miei genitori.
Il cibo consola, il cibo è piacere, una ricetta è una storia che va raccontata, vissuta e via via che si tramanda acquista un che di speciale.
Adesso che lui non c'è più, cucinare diventerà per me anche un modo per tenere vivi i ricordi.
E quindi mi è venuto in mente di condividere con voi il pesto genovese che ho preparato qualche giorno fa, una semplice ricetta all'ordine del qb, che se qualcuno di voi ha già la faccia a forma di punto interrogativo sta per "quanto basta".
E' una ricetta che si fa ad occhio, dove l'unica cosa che conta è appunto possedere la capacità del saper fare ad occhio e un banalissimo, stupidissimo frullino elettrico (che poi i più pignoli diranno che ci vogliono mortaio e pestello, ma facciamo che a Firenze il pesto si prepara con il frullino)
Il pesto si potrebbe comprarlo anche già fatto, obbietterà qualcuno di voi, ma ci vuole talmente poco che nel momento in cui hai fatto bollire l'acqua per la pasta, lo hai già preparato.
Con una vaschetta di basilico si possono sfamare tranquillamente 6 o 7 persone e volendo lo potete pure congelare.
In breve basta una vaschetta di basilico non trattato (se avete la piantina nel vostro orticello ancora meglio) olio, parmigiano grattugiato, pinoli, o mandorle o noci o quello che volete (io in genere uso i pinoli e ogni tanto ci metto qualche mandorla, dipende dai gusti) sale. Tutto qb, ovvero quanto basta, ovvero ad occhio.
Con il frullino, tritate il basilico con un filo d'olio.
Poi aggiungete una manciata di pinoli e frullate ancora, completate con tanto parmigiano, una presa di sale (io per far la ricercata ci ho messo il fior di sale, che è un sale speciale prodotto nel sud della Francia o giù di lì, diverse blogger culinarie che seguo lo usano) e poi, dopo aver assaggiato regolate di quello che manca fino a che il sapore e la consistenza non saranno di vostro gradimento.
La tradizione vuole che con questo sugo si condiscano le trofie, però secondo me si sposa bene anche con gli gnocchetti, con le linguine, o come va molto di moda ultimamente con il farro.
L'idea più è aggiungere dei pomodori ciliegia tagliati a pezzetti.
Pesto for dummies
PS: avrei voluto fare una di quelle macro strafighe che si trovano sui migliori blog di cucina, ma non possedendo serie attrezzature ho fatto del mio meglio. Comunque sia è farina, anzi pesto del mio sacco..;)

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