Peter Pan racconta balle, ma non è il solo

Tanta voglia di crescere per poi accorgersi che rimanere bambini è la cosa più bella che ci sia.

è un'enorme cazzata.
Essere bambini, il più delle volte, può fare straordinariamente schifo.
Niente indipendenza, poca comprensione, limiti su limiti, divieti su divieti, nessuna credibilità, e spesso forzata convivenza con fauna a te affine solo per ragioni anagrafiche.
La spensieratezza, il giocare, la fantasia, eccetera eccetera...ecco, certamente queste sono cose bellissime che tradizionalmente caratterizzano l'infanzia, ok: ma non è mica automatico che debbano essere uccise durante il processo di crescita, checché ne dica un pur bellissimo Inside Out.
Il concetto d'immaturità è spaventosamente arbitrario, e più che altro fondato su questioni d'apparenza, status sociale. 
Uno può dire le peggio cazzate del mondo e avere del credito, posto ricopra una determinata posizione nell'invisibile scala gerarchica della società.
Per dire: Hayao Miyazaki fa cartoni animati, e questo per il grosso della società italiana basterebbe a renderlo meno credibile dell'ultima delle Barbare D'Urso. 
Dove sarebbe l'immaturità, qui ?
Il fatto è che non conta quello che dici, è il come lo dici, il chi sei o meglio ancora chi appari essere mentre lo stai dicendo.
Un bambino che dice cose profonde e sensate, nella migliore delle ipotesi passa per un sofisticato fenomeno da baraccone.
E chi non uccide il proprio bambino interiore, chi "soffre della sindrome di Peter Pan", molto più semplicemente spesso si rifiuta di eliminare qualcosa soltanto perché una generica ed informe massa silenziosa ha imposto che debba essere così.
A tal proposito, mi piace sempre ricordare una delle mie citazioni preferite:

Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda - Bertrand Russell

Perché sì, l'uomo è un animale sociale, ma se questo implica l'adeguarsi ad ogni singolo comportamento socialmente accettato, allora fate pure di me un cyborg.