Intervistato dal critico Gene Siskel pochi mesi dopo l'uscita di Arancia Meccanica dichiarò:
Ho odiato Arancia Meccanica. Ho pensato che fosse il più grosso mucchio di schifezze che vedevo da anni. Immorale. Credo che per via della violenza che c'è in giro oggigiorno sia deplorevole che un regista dell'importanza e abilità di Stanley Kubrick si presti a un tale argomento. Non sto dicendo che non puoi prendere quel libro, leggerlo e rimetterlo a posto. Ma farne un film, con tutta la violenza che abbiamo nel mondo oggigiorno – aggiungerne dell'altra, farci uno spettacolo – proprio non capisco cosa Stanley intendesse fare.Va ricordato che il film di Kubrick fu inserito in un presunto trend del cinema di quegli anni, accusato di sfruttare sesso e violenza per solleticare i bassi istinti del pubblico; Arancia Meccanica suscitò un tale clamore che Kubrick scrisse una vibrante difesa dalle accuse di fascismo che gli venivano fatte sulle colonne del New York Times e fu costretto a ritirare il film dalle sale inglesi per porre fine alla sequela di minacce di morte che ricevette per posta.
Sta dicendo che il film influenzerà le persone a commettere atti di violenza che altrimenti non avrebbe commesso?
Credo che alimenti la questione.
Peter Sellers paces his 'life after death', Gene Siskel, Chicago Tribune 25.06.1972