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Petite histoire du Ticket de métro parisien

Creato il 29 settembre 2013 da Eneadiomede

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Più di un miliardo di persone usano la metropolitana di Parigi in un anno, ma è un miliardo di passaggi più che di presenze: più individui per lo stesso volto non è solo il risultato di un’operazione contabile, ma anche dello stato anonimo di chi muovendosi per gallerie e flussi d’orario si nasconde tra i confini di validità del proprio documento di trasporto.

Ed è tutto dedicato allo stretto cartoncino parigino il libro di Grégoire Thonnat,Petite histoire du Ticket de métro parisienpubblicato da Le Télémaque. In quasi duecento pagine molto ben illustrate, il biglietto ci appare prima color avana, in seguito verde, arancione e viola: i colori e le stampigliature raccontano gli avvenimenti e il cambiamento di Parigi: dalla prima guerra mondiale all’occupazione nazista, dalle tessere agevolate per gli studenti che esordiscono quasi come una premonizione nel 1968 ai biglietti celebrativi. Ma il biglietto è anche un oggetto personale su cui scarabocchiare disegni, brevi annotazioni, ricordi di giornate andate bene e di giornate andate male. Grégoire Thonnat, pubblicitario e già uomo marketing di Saatchi&Saatchi, coglie in questo libro tutta la forza comunicativa di questo piccolo oggetto che, forte da sempre di una grafica sociale elegante ed essenziale, accompagna i passeggeri della metropolitana di Parigi al punto che ciò che è realmente anonimo sono loro stessi, così poco disposti a discorrere col proprio vicino, mentre tra le loro mani, nel formato di 66x33 millimetri, prende forma la storia.

 

 

Il biglietto comunica più di quanto i passeggeri facciano quotidianamente portando nei sotterranei della métro un po’ del respiro di Parigi. (da Doppiozero)


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