Insieme con altre tredici associazioni italiane e francesi, la LEAL ha lanciato una PETIZIONE ONLINE per chiedere la cessazione di tutti i test animali per i cosmetici. Clicca qui per andare alla petizione.
Ecco il testo della lettera aperta alla Commissione Europea che potete firmare online (nella versione inglese):
Al Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, al Commissario alla Salute John Dalli:
Il 7° emendamento alla Direttiva cosmetici (76/768/CEE) del 2003 prevede che a partire dal 2013 vengano banditi in Europa tutti i test su animali per prodotti cosmetici. Adesso, sette anni dopo, la Commissione si dichiara incapace di rispettare l’impegno preso sostenendo che alcuni test sostitutivi non saranno ancora disponibili nel 2013.
Noi ci opponiamo con forza a ogni rinvio e agli argomenti addotti per attuarlo. Infatti:
1. Una società civile non ha bisogno di nuovi cosmetici se produrli significa accecare, ustionare, avvelenare, soffocare e uccidere gli animali: ci bastano i cosmetici cruelty-free già esistenti sul mercato.
2. I test sugli animali che la Commissione europea vuole mantenere in vigore non servono a proteggere la salute dei consumatori. Il principio che la sperimentazione animale non è scientificamente affidabile né predittiva per l’uomo è riconosciuto da un numero sempre crescente di accademici e istituzioni di prestigio internazionale. Con sempre maggiore forza vengono chiesti un radicale cambio di paradigma nel campo della tossicologia e la sostituzione delle prove su animali con i test in vitro, in silico e con le tecnologie “-omics” che si servono di materiale umano.
3. Poiché i test sugli animali non sono predittivi per la specie umana, siamo noi le vere cavie su cui le aziende sperimentano ogni giorno l’eventuale pericolosità di ciò che producono. E’ sui consumatori che vengono testati i 20.000 nuovi prodotti immessi ogni anno sul mercato.
4. Un approccio fondato sul “peso dell’evidenza” (epidemiologia, osservazione clinica, studi in vitro e in silico) deve sostituire l’attuale procedura di convalida dei metodi sostitutivi: così com’è concepita, infatti, essa rappresenta il maggiore ostacolo al riconoscimento normativo dei nuovi test. Inoltre impedisce l’uso delle tecnologie già esistenti che sono di gran lunga più affidabili, rapide ed esaustive per la conoscenza degli effetti nocivi delle sostanze. Anche lo sviluppo dei metodi sostitutivi deve essere favorito con tutti gli strumenti a disposizione: vanno promossi, finanziati, pubblicizzati, resi obbligatori per legge.
5. La legge chiede, a ragione, che i test sostitutivi siano scrupolosamente vagliati e convalidati, ma lo stesso obbligo non esiste e non è mai esistito per i test con gli animali (nessuno di loro, infatti, è mai stato convalidato): due pesi e due misure dettati più dalla ricerca di profitto che dalla ricerca scientifica. Se alla sperimentazione animale fosse applicato lo stesso rigore scientifico e metodologico, essa sarebbe fuori legge da molto tempo!
Per tutti questi motivi chiediamo che la data del 2013 sia tassativamente rispettata
NO ai test sugli animali! No ai cosmetici che nascono dal dolore e dalla morte!