Questa è Petra.
L'impatto che si ha alla fine del Siq è indescrivibile.
Il colore rosa ti avvolge e ti obbliga a sederti, per renderti conto se è sogno. Ancora adesso,passando le foto, sento l'atmosfera di quel luogo che pare incantato, sento i rumori, le voci dei cammellieri, l'odore particolare che non si sente in altro posto.
Il monumento più famoso, il Tesoro, appare così, quando meno lo aspetti, in modo teatrale quasi, e splendido nel suo colore, integro nella facciata scolpita nela roccia con una maestria che incanta, è veramente il Tesoro a tutte lettere.
Per visitare Petra occorrerebbero giorni, tre ore non bastano, ci sono angoli e sculture ovunque, e lo spazio è grandissimo. Non per nulla i Nabatei si erano costruiti un regno, e le ricchezze si vedono da quel che è rimasto.
Monumenti funebri e facciate di templi e palazzi, sculture rose dal tempo che ha giocato con i marmi fragili e bellissimi fatti dei sedimenti delle varie inondazioni. I colori dei marmi di Petra rimangono negli occhi per sempre
Il fascino di Petra è proprio questo comparire di colore dopo il buio del canalone di roccia, da questa fenditura provocata da uno dei tanti terremoti che sconvolsero questa parte del Sinai
Nel XVI secolo, dopo aver conosciuto varie dominazioni, Petra fu dimenticata e perduta, e nessuno ne seppe più nulla. Agli inizi dell'800, un esploratore svizzero,travestito da pellegrino che voleva cercare la tomba del profeta Aronne, fratello di Mosè, riuscì ad individuare i resti di Petra e a portarla a conoscenza del mondo moderno
" Petra è il più bel luogo della terra, non per le rovine, ma per il colore delle sue rocce, tutte rosse, nere, con strisce verdi e azzurre.
Non saprai mai cosa è Petra in realtà, a meno che tu non ci venga di persona
Lawrence d'Arabia
Magazine Viaggi
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