25 luglio 2012 Lascia un commento
Opera cinematografica che in realta’ riporta Petrolini sulle scene teatrali, suo habitat naturale, dal quale e’ impossibile prescindere la carriera e l’uomo dietro l’attore perche’ Petrolini era animale da palcoscenico e del palcoscenico aveva il corpo, la peculiare fisionomia, l’estensione e la potenza vocale. Ovviamente all’uomo di spettacolo non manca l’estro e come altro poteva iniziare lui estroso, un simbolo della romanita’ se non con Pulcinella? La stranezza si scioglie nella simpatia della messinscena ma l’interprete non manca di spiegare che la maschera non gli appartiene nel repertorio cosi’ come nelle corde ma il suo e’ amore, amore per la commedia dell’arte e attraverso questa che va considerata la sua carriera, le scelte artistiche talvolta semplici ma mai semplicistiche.
"Non nego che qualche volta modero e nello stesso tempo redarguisco me e il pubblico con lo snocciolargli: ‘Piu’ stupido di cosi’ si muore…’ " cosi’ scriveva Petrolini e basta a definire il merito di un artista capace di grandi altezze rivoluzionando l’arte dal basso se cosi’ si vuol dire, specchiandola nelle deformanti fauci dei critici nonche’ anche a quel tempo intellettuali, che al contrario mai hanno saputo leggere negli umori delle persone.
Il film, troppo corto per essere esaustivo, lascia a malapena il retrogusto della grandezza dell’attore e sceneggiatore con l’assaggio del celeberrimo "Gastone", nella maschera fenomenale de "Il medico per forza", con l’iperbolico "Fortunello" e infine non poteva mancare "Nerone" diretto da Blasetti ed e’ l’apoteosi di un artista forte e libero, riuscendo d’essere piuma e ferro ma soprattutto restando sempre al di sopra di tutti, anche della propria icona.