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Petrolio bollente, di Katia Manfredi: pagina 69

Creato il 06 ottobre 2021 da Gliscrittori
Petrolio bollente, di Katia Manfredi: pagina 69

Pagina 69 #176 Petrolio bollente di Katia Manfredi (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto). Scritto quasi come una sceneggiatura per una serie TV, uno spunto di riflessione sul mondo lavorativo del settore industriale, spinto al profitto e maschilista.

Quando tra gli uffici si diffuse la notizia che Gabriella sarebbe andata alla convention, alcuni colleghi rimasero sorpresi per la scelta di Caruso. Prima di tutto perché a quell’evento partecipa-vano solitamente i personaggi più autorevoli dell’azienda e, in quel caso, molti immaginavano che il Dottor Bestetti fosse l’unico a poter sostituire egregiamente Caruso e non lei.
Inoltre, quasi tutti pensavano che Caruso avesse scelto Gabriel-la per la sua avvenenza o meglio che certe sue doti avessero contribuito a influenzare la decisione del capo.
«Posso, Gaetano?» chiese Silvia entrando nell’ufficio di Caruso.
«Che vuoi?» le rispose senza staccare lo sguardo dal suo smartphone.
«Mi ha detto Gabriella che andrà alla convention con la SDA.»
«E allora?»
«Guarda che il Dottor Bestetti si aspettava di essere precettato.»
«E tu sei venuta qua a dirmi questo?» stavolta volle guardarla negli occhi.
«No, no. Volevo chiederti un parere sulla relazione che ti ho inviato ieri, se la firmi o devo modificare qualcosa.»
«La devo ancora leggere.»
«Comunque si capisce benissimo che il Dottor Bestetti non ha le stesse qualità di Gabriella» insinuò sorridendo lei.
Caruso appoggiò le mani sui braccioli della sua sedia, poi disse: «Il Dottor Bestetti deve fare il suo mestiere, io faccio il mio e tu, come al solito, devi almeno farti i cazzi tuoi. Vai a lavorare, forza!» le urlò dietro spostando il braccio destro in avanti.
«Ok, ok» disse lei uscendo.
«Cose da pazzi! Queste femmine…» borbottò tra sé Caruso guardando il suo smartphone.
Probabilmente Caruso era solo lunatico, ma non era affatto stupido e sapeva bene quel che faceva.
Quando Silvia usci, incrociò Gabriella ignara sulla soglia. Caruso improvvisamente urlò: «Porca miseria!» lei trasalì pensando: “Ce l’ha con me?” «Vaffanculo a questi telefoni intelligenti, guarda che cazzo ha combinato questo smartphone! Dov’è ora la mia agenda? Porca miseriaccia di una miseriaccia. Chiama coso.»
«Coso chi?» chiese Gabriella.
«Giampaolo. Dov’è? Quello sa come funzionano ‘sti aggeggi infernali…»
Caruso sollevò la cornetta del telefono per chiamare Tiziana, la segretaria: «Tiziana chiamami subito Giampaolo e digli di venire immediatamente nel mio ufficio».
In meno di un minuto Giampaolo arrivò e i due incrociandosi sulla porta si scambiarono un sorriso. Gabriella disse: «Allora io passo dopo…»
«Ancora qui sei?» le chiese Caruso facendola arrossire leggermente.
«Ciao a tutti» si eclissò lei.

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Petrolio bollente di Katia Manfredi (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto)


Petrolio bollente

Gabriella, giovane e brillante ingegnere, lavora presso il dipartimento di ricerca di una multinazionale petrolifera. Caruso è il suo capo, un siciliano aggressivo e autoritario, molto potente. È lui che decide quando e dove Gabriella deve recarsi per risolvere le questioni tecniche più disparate.
L’ambiente di lavoro è maschilista e spregiudicatamente rivolto al profitto; Gabriella è costretta a interagire in contesti operativi e decisionali che la mettono a dura prova. Come primo importante incarico, viene mandata a Pointe Noire, in Congo, per risolvere alcune criticità operative che rischiano di bloccare l’attività di un impianto.
Forse per la giovane età o per il fatto di essere donna, nonostante individui e denunci seri malfunzionamenti viene sistematicamente ignorata, sia dalla dirigenza italiana sia dai tecnici africani. Fino a quando accade l’irreparabile: divampa un incendio e qualcuno rimane gravemente ferito.
Gabriella sarà chiamata a rispondere del suo operato, alla ricerca di un capro espiatorio per salvare il buon nome dell’azienda.
Una storia attuale, che s’ispira ad alcuni eventi realmente accaduti. Scritta quasi come una sceneggiatura per una serie TV, fornisce numerosi spunti di riflessione sul mondo lavorativo del settore industriale, troppo spesso spinto al profitto e discriminante.

Katia Manfredi

Katia Manfredi è nata a Palermo nel 1973 ed è per davvero la "scrittrice della porta accanto": forse una collega di lavoro? Un’amica? La donna che incroci per strada? Chi è in realtà?
Aspirerebbe a essere all'altezza della protagonista del romanzo, in verità Katia non crede di essere così affascinante né così in-telligente! E infatti – nonostante alcune analogie con la sua eroina – Petrolio Bollente non è un’autobiografia, ma il frutto di una fervida immaginazione.
Adora molto viaggiare, conversare e sogna di diventare una scrittrice famosa…
Perché la pagina 69?

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